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Ucraina, gli Usa rompono il tabù: sì alle bombe a grappolo. L'Onu si oppone

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Gli Stati Uniti forniranno all’Ucraina bombe a grappolo. Lo ha dichiarato la Casa Bianca. "È una decisione difficile. L’abbiamo rimandata per un po' di tempo", ha detto ai giornalisti il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan, aggiungendo che era "la cosa giusta da fare". La richiesta dell'Ucraina dell'invio di munizioni potenti da parte degli USA ha ricevuto l’approvazione del presidente Joe Biden che, così, supera una soglia importante nel tipo di armamento offerto a Kiev per difendersi dalla Russia.

 

 

All’interno del nuovo pacchetto di aiuti militari da 800 milioni di dollari, che è stato annunciato oggi dal Pentagono e che è diretto all'Ucraina, sono state inserite le bombe a grappolo. Il via libera è arrivato nonostante Marta Hurtado, parlando a nome dell’Ufficio diritti umani dell’Onu, avesse affermato che "l’uso di questo tipo di munizioni dovrebbe essere fermato immediatamente" e chiesto a Russia e Ucraina di unirsi alla convenzione di oltre 100 Paesi che ha messo al bando questi ordigni.

 

 

Tuttavia, per evitare il più possibile vittime civili, il tipo di ’cluster bomb’ che gli Usa forniranno a Kiev avranno una capacità depotenziata. Il nuovo pacchetto di aiuti militari a Kiev sarà prelevato dagli arsenali del Pentagono e comprenderà anche veicoli corazzati Bradley e Stryker e munizioni per i sistemi di artiglieria Howitzers e Himars. Dato l'alto rischio che le forze russe travolgano le linee ucraine, l'Ucraina ha chiesto le bombe a grappolo per "difendere il proprio territorio" e si è ufficialmente "impegnata a mitigare" il rischio di vittime civili. Il consigliere per la Sicurezza nazionale Usa, Jake Sullivan, ha fatto chiarezza, assicurando che gli "gli ucraini non useranno le bombe a grappolo in territorio straniero ma nel proprio territorio". 

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