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Russia, il sondaggio dopo il golpe fallito: Prigozhin dimezzato e plebiscito per Putin

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Vladimir Putin su, Evgenij Prigozhin giù. Chi si aspettava che il capo della compagnia Wagner, dopo il tentato golpe del 24 giugno, sarebbe schizzato nei sondaggi, si sbaglia. O almeno a sentire i dati raccolti dal Levada Center, l’unico istituto indipendente in Russia che dimezza la popolarità dell’ormai ex chef di Putin. Dal 58% dei consensi di metà giugno all’attuale 29% risicato; un dato in significativo calo e in netta controtendenza rispetto a quello del grande capo, il presidente Putin. Il capo del Cremlino ritorna, infatti, ai livelli raggiunti durante l’annessione della Crimea nel 2014, un dato di gradimento oltre l’80%. 

 

 

 

Ma la popolarità non è il solo guaio per Prigozhin. Ormai il numero 1 della Wagner è sempre più solo: come raccontato da Marco Imarisio e Marco Mosca su Il Corriere della Sera, è un uomo morto che cammina o come dicono in Russia un “khodyachij trup”, letteralmente un “cadavere ambulante”. Le poche novità sul suo conto sono tutte negative. Prima fra tutte lo stop alla campagna di reclutamento mercenari per la sua Wagner, motivato ufficialmente per l’abbandono del fronte Ucraino. Poi, la fine del suo impero. Secondo C-news, sito pietroburghese ritenuto affidabile anche qui in Occidente, sarebbe già in smantellamento la holding Concord, il gioiello della corona di Prigozhin; la società di fornitura di prodotti alimentari all’esercito – con oltre 1.462 dipendenti e con sedi in tutta la Russia – secondo alcune fonti potrebbe veder rescisso a breve il contratto miliardario con il ministero della Difesa che la rendeva unica e sola fornitrice di pasti all’esercito. Fine di un impero che passa anche per il web: nell’ultima settimana sono stati chiusi i battenti sulla fabbrica dei Troll della Wagner, tanto utile in passato per influenzare le elezioni di Paesi stranieri. Calato il sipario sui siti Ria Fan, Neva News, Politics Today, Economy Today e altri riconducibili a Prigozhin e che gli assicuravano una base di consenso con il suo epicentro a San Pietroburgo, città dove la Wagner aveva la sua sede principale e dove sono stati ritrovati fiumi di banconote. 

 

 

 

Il mondo di Prigozhin, costruito negli ultimi vent’anni all’ombra di Putin, sta scomparendo, così come a essere sparito è proprio il numero 1 della Wagner. L’ultimo video in cui è protagonista lo mostra con in testa un cappellino da baseball, scortato da una guardia del corpo, mentre sale di corsa su un elicottero a San Pietroburgo. Nessuna nuova comparsata sui media di stato, nessuna nuova invettiva da lanciare sul suo canale telegram. E i pochi amici e vecchi sostenitori che aveva – uno a caso, il giornalista e presentatore televisivo Dmitry Kiselyo – adesso ne chiedono l’arresto o, ancora peggio, l’esecuzione immediata.

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