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Turchia, guai per la ricandidatura di Erdogan: “Va contro la costituzione”

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Guai per Recep Tayyip Erdogan. I principali partiti dell’opposizione turca hanno presentato ricorso al Consiglio elettorale supremo della Turchia (Ysk) dopo l’approvazione della candidatura dell’attuale presidente alle elezioni presidenziali previste per il 14 maggio e nonostante le critiche dell’opposizione. Il partito nazionalista turco IYI, il Buon Partito e il Partito per la Democrazia e il Progresso, insieme al Partito della Madrepatria hanno fatto appello affinché Erdogan si fermi ai due mandati, come stabilito nella costituzione del 2007. Ma le grane per il leader di Ankara non finiscono qui.

 

 

Il partito filo curdo Hdp ha infatti rinunciato a presentare un proprio candidato alle elezioni: una decisione che compatta ancora di più l’opposizione che si oppone alla riconferma. «Non presenteremo un candidato per le presidenziali. Siamo dinanzi a una storica responsabilità per il futuro della nazione e ci poniamo contro il governo dell’uomo solo al comando», ha detto la segretaria Hdp, Pervin Buldan, annunciando la decisione del proprio partito. Un annuncio che è però arrivato senza una esplicita menzione di sostegno a Kemal Kilicdaroglu, segretario del principale partito di opposizione, i repubblicani del Chp e candidato del tavolo di 6 partiti che, dopo non poche polemiche e rischi di frattura interna, lo ha nominato per contrastare la rielezione del presidente turco: tra Chp e curdi storicamente il feeling non c’è mai stato.

 

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