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Accordo sugli e-fuel, Europa e Germania lasciano sola l'Italia

Luigi Frasca
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L’Unione europea ha raggiunto un accordo con la Germania per l’uso degli e-fuels per le automobili dopo il 2035, mossa che lascia l’Italia più isolata nella sua difesa dei biocarburanti come sostenibili. Non è servita la lettera inviata al vicepresidente della commissione Ue Frans Timmermans dai ministri Matteo Salvini, Adolfo Urso, e Gilberto Pichetto Fratin. Timmermans ha annunciato su Twitter che la Commissione ha «trovato un accordo con la Germania sull’uso futuro degli e-fuels nelle automobili», e che ora si lavorerà «per ottenere quanto prima l’adozione delle norme in materia di Co2 per il regolamento sulle autovetture e la Commissione darà seguito rapidamente alle misure giuridiche necessarie per attuare il considerando 11». Positiva la reazione del ministro dei Trasporti tedesco, Volker Wissing, che sempre su Twitter ha scritto che è stata spianata la strada per l’immatricolazione di veicoli con motori a combustione interna che utilizzano solo carburanti neutri per il clima anche dopo il 2035. «Assicuriamo opportunità per l’Europa preservando importanti opzioni per una mobilità climaticamente neutrale e conveniente», ha rimarcato Wissing.

Matteo Salvini ha reagito all’accordo affermando che «il governo è determinato a proseguire nella strada del buonsenso: a tutela di posti di lavoro, ambiente e attività produttive e per non fare solo un enorme regalo alla Cina è necessario che l’Europa apra anche ai biofuels». Il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, chiede che l’Europa «non sia sorda» ai richiami di Roma, dato che «l’Italia è impegnata per far inserire i biocarburanti tra i combustibili verdi». Una proposta iniziale ai Paesi membri dell’Unione europea sui nuovi standard di emissione di anidride carbonica per le automobili era stata rinviata a causa dell’opposizione della Germania e dell’Italia, in primis. L’Ue voleva vietare la vendita di tutte le nuove auto con motore a combustione a partire dal 2035, e la Germania aveva chiesto un’esenzione per le auto che usano e-fuels, sostenendo che tali carburanti possono essere prodotti utilizzando energia rinnovabile e carbonio catturato dall’aria, in modo da non rilasciare ulteriori emissioni nell’atmosfera. «Vogliamo che il processo sia completato entro l’autunno del 2024», ha aggiunto Wissin, dopo aver spiegato che sono stati concordati passi procedurali concreti e che è stato reso vincolante un calendario specifico.

 

 

 

Secondo Andrea Boraschi, direttore di Transport & environment Italia, «l’accordo tra Bruxelles e Berlino ha il merito di porre fine a una fase di stallo che ha rischiato di pregiudicare un lungo lavoro e gli obiettivi europei di difesa del clima. Ora l’Unione deve procedere rapidamente e dare chiarezza alla sua industria automobilistica, esposta a una forte competizione da parte di Usa e Cina». Borarschi ha aggiunto che «l’accordo sulle auto a zero emissioni, le sole che saranno commercializzate dal 2035, deve entrare in vigore senza ulteriori ritardi. Gli e-fuels, in questa prospettiva, risultano un diversivo costoso e inefficiente rispetto alla trasformazione verso l’elettrico, un trend industriale già solido sul quale converge tutta l’industria automotive».
 

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