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Russia, "cercano il successore di Putin". Soffiata degli 007, ribaltone al Cremlino

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In Russia cresce il malcontento per come si sta sviluppando l'"operazione militare speciale" in Ucraina e le alte sfere del potere di Mosca stanno cercando un sostituto di Vladimir Putin. Da Kiev rimbalzano nuove speculazioni sulla stabilità del sistema di potere del presidente russo. "Il cerchio si sta restringendo anche intorno a Putin", afferma Andriy Yusov, rappresentante dell’intelligence ucraina, durante una maratona televisiva. "All’interno del Cremlino cresce l’insoddisfazione", spiega l'esponente dei servizi segreti di Kiev secondo quanto riporta Ukrinform. Nei corridoi del Cremlino, aggiunge Yusov, "c’è una consapevolezza sempre più cupa delle prospettive, ovvero della catastrofe geopolitica del regime di Putin. E così si parla già della ricerca del successore di Putin, e non è più Putin a cercarlo". Non è chiaro a chi si riferisca il rappresentante dell’intelligence ucraina, e quali evidenze esistono a sostegno di questa tesa, ma il messaggio è che  oligarchi e vertici militari stiano lavorando nell'ombra per mettere al Cremlino un personaggio nuovo. Si vedrà. Intanto daa Mosca tornano a puntare il dito sugli Stati Uniti.  

 

La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha detto che il segretario di Stato americano Anthony Blinken ha delineato inequivocabilmente la "posizione distruttiva americana e, di conseguenza, ucraina", affermando che gli Stati Uniti sono determinati a continuare a fornire a Kiev armi e attrezzature militari e "a non impegnarsi diplomaticamente con Russia per risolvere la crisi". Secondo Zakharova, l’opinione delle autorità ucraine su qualsiasi argomento internazionale "avrebbe almeno un significato" solo se l’Ucraina mantenesse la sovranità e l’indipendenza da Washington. "Tuttavia, non è così. Il regime di Kiev è stato a lungo uno strumento degli Stati Uniti e di altri Paesi della Nato nella lotta contro la Russia. E non sono affatto interessati a una soluzione pacifica in Ucraina", ha aggiunto la portavoce del ministero degli Esteri russo. 

 

L’Ucraina, ha proseguito, deve essere "demilitarizzata e denazificata", e "Parte inalienabile" di un negoziato deve essere "la rimozione di tutte le sanzioni illegali e dei ricorsi presentati contro la Russia presso gli organismi giudiziari internazionali" ha detto Zakharova con riferimento anche al mandato di arresto che la Corte penale internazionale dell’Aja ha emesso ieri nei confronti di Putin per "crimini di guerra" connessi al trasferimento e alla deportazione di minori ucraini.

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