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Zelensky all'Italia: "Meloni terrà compatto il governo. Berlusconi? Gli manderò vodka"

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«Siamo più forti di un anno fa. I russi invece sono più deboli»: ne è convinto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, che alla vigilia dell’incontro con la premier Giorgia Meloni, si è fatto intervistare da alcuni giornali italiani (Corriere della sera, Repubblica, la Stampa e Sole 24 Ore). E il leader ucraino spiega anche il perchè del suo ragionamento: «Noi combattiamo per difendere le nostre case, abbiamo scelto l’Europa, Vogliamo difendere la democrazia e la nostra libertà». Il learda ucraino ha detto che il dialogo con il presidente russo, Vladimir Putin, è «inutile»:  «Sono arrivato alla conclusione per cui non siamo in grado di cambiare l’atteggiamento russo. Se hanno deciso di isolarsi nel segno della ricostruzione del vecchio impero sovietico non possiamo farci nulla».

 

Sulle differenze di vedute all'interno della maggioranza, Zelensky, si dice «fiducioso» che la premier Giorgia Meloni possa «tenere compatto il governo»: a un anno dal primo anniversario dell’inizio dell’invasione russa, il leader ucraino si dice ottimista sulle fibrillazioni all’interno del governo italiano. «Per noi è fondamentale non perdere il sostegno italiano e di nessun altro Paese, che abbiamo coltivato con grande sforzo contro l’intensa campagna di disinformazione del Cremlino». Secondo Zelensky, infatti, «la disinformazione» arriva nelle case italiane «all’ora del breakfast».

 

Zelensky ha letto le parole di Silvio Berlusconi che ha chiesto che venga immediatamente aperto un tavolo della pace sull’Ucraina; ma il leader ucraino è scettico sulla possibilità di un dialogo con il capo del Cremlino, Vladimir Putin, e dunque si interroga se possa «mandare qualcosa» al leader di Forza Italia per convincerlo. «Ho sentito le dichiarazioni di Berlusconi. Non lo conosco personalmente, forse dovrei mandargli qualcosa... Non so, che cosa gli posso regalare? Vodka? Ho una buona vodka. Se una cassa di vodka è abbastanza per portare Berlusconi dalla nostra parte, allora risolveremo finalmente questo problema». Zelensky non crede che «ci sia una maggioranza filorussa» in Italia. Ma ritiene importante che gli italiani capiscano le sue ragioni: «Non credo ci sia una maggioranza filorussa. Credo vi sia una parte significativa della popolazione che è indifferente, che teme la guerra, teme il costo dell’energia, l’inflazione. Insomma, gente normale che non vuole fastidi. Il mio sforzo è quello di spiegare perchè ci difendiamo, per ricordare gli orrori dell’invasione, la violenza come se all’improvviso un bandito arrivasse a casa vostra per rubare, violentare vostra figlia e uccidervi. Voglio dire agli italiani che qui siamo come voi, mangiamo i vostri piatti, amiamo i nostri figli, noi combattiamo per sopravvivere». 

 

Sul conflitto, «ci stiamo preparando a una guerra di breve durata, che terminerà con una vittoria» ha detto il presidente ucraino, scettico sull’opportunità di «una tregua, che servirebbe solo a loro», ossia ai russi. «Più veloce sarà la guerra, meno vittime avremo: nel 2014 il conflitto si congelò e per noi non è andata bene. Gli accordi di Minsk hanno dato a Putin il tempo per preparare l’attacco dell’anno scorso: non cadremo più nella stessa trappola». Infine, l'appello esplicito alla Cina: «Non aiuti la Federazione russa in questa guerra» perché si rischia «una guerra mondiale».

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