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Ucraina, Giorgia Meloni vola a Kiev: quali caccia militari dall'Italia a Zelensky

Giada Oricchio
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Oggi il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha incontrato l’omologo americano Joe Biden a Kiev. Una visita straordinaria per rinsaldare il rapporto, confermare l’impegno degli Stati Uniti al fianco del Paese aggredito dalla Russia di Putin e per garantire l’invio di nuovi aiuti militari, in particolare razzi a più lungo raggio per il sistema Himars, mezzi corazzati e batterie di missili Patriot. Adesso tocca alla presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, stringere la mano a Zelensky nella bombardata capitale ucraina. Cosa prometterà? Quali armi metterà a disposizione?

Secondo il quotidiano “La Repubblica”, sono quattro o cinque i caccia militari che Roma potrebbe mandare a Kiev “ma a patto di non essere i primi della lista dei “contributori”, per ragioni di opportunità politica”. Nell’articolo si legge che l’Italia si muoverà stando ben attenta a non apparire la “promotrice dei caccia” perché, come è noto, in maggioranza ci sono “autentici fan di Vladimir Putin” (leggi Silvio Berlusconi) e perché gran parte dell’opinione pubblica italiana è dubbiosa sulla prosecuzione del conflitto. Ma quali velivoli potrebbe dare Roma? “Una decina di Typhoon già destinati alla dismissione nei prossimi due anni e prodotti da un consorzio del quale fanno parte Gran Bretagna, Spagna, Germania e Italia. Per la consegna a terzi, serve il consenso di tutti i partner: Roma non si metterà di traverso”.

I giornalisti Ciriaco e Tonacci scrivono che è esclusa la concessione degli Eurofighter, la punta di diamante della nostra aeronautica e il modello più avanzato mai realizzato in Europa, e gli F-35, sì invece agli Amx e ai Tornado. Ovviamente, prima bisognerà addestrare i militari ucraini. La premier Giorgia Meloni pensa anche all’altro fronte, quello della corsa per la ricostruzione post-bellica: “La cena all’Eliseo organizzata da Emmanuel Macron col cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente ucraino — temono a Palazzo Chigi — mirava anche e soprattutto a posizionarsi per quando il conflitto terminerà”.

La leader di Fratelli d’Italia vorrebbe ospitare in Italia una conferenza internazionale sul tema in modo da tenere sotto controllo i cugini d’Oltralpe e calmare la fronda interna di Silvio Berlusconi e Matteo Salvini, da sempre critici sul sostegno all’Ucraina: “Un equilibrismo complesso, vista l’eco internazionale delle critiche del leader di Forza Italia a Zelensky. Ma un equilibrio comunque da mantenere per salvare la collocazione italiana nell’alleanza atlantica. E la faccia di chi guida il governo”.

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