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Guerra Ucraina, la minaccia della Russia: distruggeremo i carri armati Usa

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L’esercito russo distruggerà i carri armati americani M1 Abrams, così come le altre attrezzature militari dei Paesi della Nato: lo assicura l’ambasciatore russo a Washington Anatoly Antonov. «Non c’è dubbio che se si decide di trasferire l’M1 Abrams a Kiev, i carri armati americani saranno distrutti dai nostri militari nello stesso modo in cui vengono distrutte tutte le altre attrezzature militari della Nato. Lo riferisce l'agenzia russa Tass. La consegna di carri armati Abrams e Leopard 2 all’Ucraina porterà «altre sofferenze» al Paese e «maggiori tensioni sul continente» europeo: parola del portavoce del presidente russo Vladimir Putin. «Purtroppo più armi dalla Nato portano altre sofferenze agli ucraini. E porteranno anche altra tensione nel continente. Ma questo non può impedire alla Russia di raggiungere i suoi obiettivi», ha detto alla Cnn il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.

 

 

 

 

Intanto la fregata russa Ammiraglio Gorshkov, che sta svolgendo esercitazioni nell’Oceano Atlantico, ha eseguito un’esercitazione sull’uso di armi missilistiche ipersoniche utilizzando la simulazione al computer. Lo ha reso noto il ministero della Difesa russo. «L’equipaggio della fregata Admiral Gorshkov, che opera nella parte occidentale dell’Oceano Atlantico, si è addestrata all’uso di un’arma missilistica ipersonica con il metodo della modellazione computerizzata», ha spiegato il ministero. Mentre l’Occidente si prepara ad inviare carri armati da combattimento in Ucraina, il governo di Mosca dunque reagisce mostrando i muscoli. I Zircon sono missili di nuova generazione, che secondo Mosca viaggiano a una velocità nove volte superiore a quella del suono, con una portata di oltre 1.000 km. «Coerentemente con l’ambiente di addestramento, la fregata Ammiraglio Gorshkov si è esercitata ai preparativi per un attacco con un missile ipersonico Zircon su un bersaglio marittimo che imitava una finta nave nemica a una distanza di oltre 900 chilometri».

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