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Covid, la ricerca che imbarazza Pechino. "Un milione di morti", cosa succede

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Una nuova ondata di contagi e di morti che fa emergere diversi aspetti. Da una parte sembra esserci uno scollamento evidente tra i numeri ufficiali e quelli reali. E dall'altra il fatto che, dopo le proteste che hanno fatto abbandonare la linea zero-Covid, in Cina la situazione si fuori controllo. Infatti il gigantesco Paese asiatico rischia di sfiorare un milione di morti per l’ondata di contagi da Covid-19 dopo l’allentamento alle restrizioni della linea di tolleranza zero verso il virus. È la proiezione di tre docenti dell’Università di Hong Kong, secondo cui le riaperture a livello nazionale potrebbero portare a 684 morti per milione di persone, ovvero a circa 964.400 morti nel Paese da 1,4 miliardi di abitanti. L’aumento dei contagi potrebbe provocare un sovraccarico del sistema sanitario, secondo un paper dei ricercatori citato dalla Cnn, in attesa di essere sottoposto a valutazione paritaria.

 

L’allentamento delle restrizioni a livello nazionale porterà a una domanda di ricoveri nelle strutture ospedaliere tra le 1,5 e le 2,5 volte superiore alla capacità degli ospedali: lo scenario del collasso sanitario potrebbe essere evitato se la Cina accelererà sulle somministrazioni delle dosi di richiamo dei vaccini e di farmaci anti-virali. Con l’85% della popolazione coperta dalle quattro dosi di vaccinazione, e con il 60% di copertura anti-virale, il numero di decessi potrebbe essere ridotto di oltre un quarto rispetto le stime, in una percentuale compresa tra il 26% e il 35%, secondo lo studio finanziato, in parte, dal China Center for Disease Control and Prevention e dall’amministrazione di Hong Kong. 

 

La Cina, che settimana scorsa ha annunciato lo stop al calcolo dei contagi asintomatici (che fino a quel momento contavano per circa il 90% dei nuovi casi giornalieri), ha registrato solo sette casi di decessi per Covid-19 (di cui cinque oggi) dall’allentamento alle restrizioni a livello nazionale del 7 dicembre scorso, ma il numero reale di morti potrebbe essere molto più alto. La Commissione Nazionale per la Sanità cinese ha, però, fatto sapere che conteggerà come morti per Covid-19 solo quelle imputabili a un collasso dell’apparato respiratorio dovuto al virus, escludendo quindi dal conteggio ufficiale i morti, soprattutto tra gli anziani, che hanno contratto il virus, ma che soffrivano di patologie pregresse.

 

Lo scenario delle prossime settimane non è dei migliori: secondo la previsione di uno dei più noti epidemiologi cinesi, Wu Zunyou, l’attuale ondata di contagi potrebbe protrarsi fino a metà gennaio, mentre dalla fine di gennaio a metà febbraio la Cina si attende una seconda ondata, in seguito all’esodo di centinaia di milioni di cinesi per le festività legate al capodanno lunare, che il prossimo anno cadrà il 22 gennaio. La terza ondata è invece attesa per effetto del contro-esodo dopo le feste, tra la fine di febbraio e la metà di marzo 2023. Intanto la stampa interazione parla, in alcune città, di file di carri funebri davanti ai forni crematori. 

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