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Qatargate, Francesco Giorgi crolla. Cosa confessa il compagno di Eva Kaili

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Francesco Giorgi, uno degli arrestati nell'ambito dell'operazione anticorruzione lanciata venerdì scorso dalla Procura federale belga, avrebbe confessato. L'uomo, compagno dell'eurodeputata greca Eva Kaili, avrebbe ammesso davanti alla polizia belga e al giudice istruttore di aver fatto parte di un'organizzazione - utilizzata sia dal Marocco che dal Qatar - attiva con l'obiettivo di interferire negli affari europei. Giorgi, attualmente in carcere, è incriminato per corruzione, riciclaggio di denaro e partecipazione a un'organizzazione criminale.

Secondo gli atti giudiziari visionati dal giornale belga "Le Soir", l'ex assistente parlamentare starebbe guidando gli inquirenti nelle pieghe del "Qatargate", che da giorni scuote le istituzioni europee. Kaili, dal canto suo, si dice innocente. "Non diventerò Ifigenia", le sue parole riportate dall'avvocato Michalis Dimitrakopoulos in un'intervista alla Tv greca ANT1. Il riferimento è alla figlia primogenita di Agamennone e di Clitemnestra che nella mitologia greca venne sacrificata.

Il Parlamento europeo intanto ha approvato una risoluzione che impegna ad adottare norme più stringenti sulla trasparenza. Sono stati 541 i voti a favore, due i contrari e tre gli astenuti. Nella risoluzione si chiede anche di istituire una commissione d'inchiesta. Inoltre, i deputati - come si legge in una nota del Parlamento Ue - "hanno deciso di sospendere, fino a quando la situazione non sarà più chiara, tutti i lavori sui fascicoli legislativi relativi al Qatar". E si chiede anche di "sospendere l'accesso dei rappresentanti d'interessi" di Doha "fino a quando le indagini giudiziarie non faranno chiarezza".

L'Aula si dice poi "preoccupata" per i potenziali conflitti di interesse causati dai "lavori secondari" di alcuni deputati, in particolare quando "ricoprono il ruolo di manager, di membri del consiglio di amministrazione o dei comitati consultivi di banche, multinazionali o società quotate in borsa, o di consulenti".

La presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, ha confermato di essere stata invitata dal Qatar ai mondiali di calcio e di aver rifiutato, "e così in ogni opportunità che ho avuto". Metsola ha annunciato un ampio pacchetto di riforme pronto per il 2023 dove sarà incluso "un rafforzamento dei sistemi parlamentari di protezione dei 'whistleblower', un divieto a tutti i gruppi di amicizie 'non ufficiali', la revisione del controllo delle regole del nostro codice di condotta e uno sguardo completo e approfondito su come interagiamo con i paesi terzi". Per Giorgia Meloni, a Bruxelles per il Consiglio europeo, quello del 'Qatargate' è uno scandalo i cui contorni "sono abbastanza devastanti" e chiede che "sia fatta piena luce". "La reazione - ha sottolineato - deve essere ferma, decisa. Si deve andare fino in fondo e non si deve fare sconti, ne va della credibilità dell'Unione, ne va della credibilità delle nostre nazioni". Ancor più duro il premier ungherese, Viktor Orban, secondo cui è giunto il momento di "prosciugare la palude di Bruxelles".

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