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Ucraina, caccia ai traditori nelle regioni riconquistate: "Sanno chi cercare"

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Scatta la caccia ai traditori nelle regioni riconquistate dagli ucraina. Le forze militari di Kiev parallelamente alla loro avanzata nel sud cercano e arrestano i "collaborazionisti" che hanno aiutato i russi ei mesi scorsi. Tra questi sindaci, poliziotti, semplici cittadini. Su campo, i comandanti delle unità ucraine avanzano lungo il Dnepr: il loro obiettivo è tagliare la fuga ai circa soldati russi attestati nella città di Kherson e nella regione corrispondente, scrive il Corriere della sera il cui inviato ha passato dieci giorni con i soldati ucraini.

 

"Assieme ai soldati delle unità d'assalto arrivano anche le pattuglie dell'intelligence", dice un cittadino del villaggio di Mirolyubivka, "quasi sempre hanno già in mano liste di nomi, numeri telefonici, indirizzi e sanno chi cercare". Il confine tra spie e vittime è labile, il profilo del collaborazionista va valutato caso per caso: "Il ristorante che cucinava per i soldati russi non va punito, ma il sindaco che volutamente non ha fatto abbattere il monumento con i nomi dei nostri caduti nelle battaglie dal 2014 per facilitare la persecuzione delle loro famiglie certo va sbattuto in cella" afferma un militare ucraino.

 

I russi quando hanno occupato le regioni "hanno trovato sostegno tra i frustrati, i falliti e coloro che prima non contavano nulla" spiega un residente di uno dei villaggi tornato sotto il controllo di Kiev. La caccia ora è anche simbolica. Gli ucraini vogliono catturare al più presto Vladimir Saldo, l'ex governatore regionale messo dai russi, e il suo vice, Kirill Stremousov, a capo dell'0amministrazione che ha portato poi ai referendum definiti farsa dagli ucraini e dall'Occidente. 

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