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Cosa succederebbe con una guerra nucleare, Biden avverte Putin

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"Sarebbe consequenziale". In un'intervista rilasciata a "60 Minutes" il presidente degli Stati Uniti Joe Biden parla della guerra in Ucraina e lancia un avvertimento al presidente russo Vladimir Putin sull'uso di armi nucleari e chimiche. "Non farlo" gli dice Biden. "Se accadesse il volto della guerra cambierebbe e arriverebbe la risposta consequenziale dell'America". 

La paura nucleare incombe mentre a Samarcanda, dove lo Zar cerca di costruire nuovi equilibri internazionali, si è svolto l'atteso faccia a faccia tra Putin e il presidente cinese Xi Jinping, del quale il leader del Cremlino ha apprezzato quella che ha definito la "posizione equilibrata" sull'Ucraina e la Cina ha affermato esplicitamente che "capisce le ragioni che hanno costretto la Russia a lanciare un'operazione militare speciale".

Eppure la Russia farà di tutto per porre fine al conflitto in Ucraina "il più rapidamente possibile", ma Kiev si "rifiuta di negoziare", è stata l'ultima versione dello Zar in Uzbekistan, al premier indiano Narendra Modi, il quale gli ha espresso le preoccupazioni dell'India per il conflitto. La risposta di Kiev è giunta in serata dal consigliere di Zelensky, Mykhailo Podolyak: "Putin parla di nuovo del desiderio di pace?", "la 'risoluzione del conflitto' è estremamente semplice. Ritiro immediato delle truppe russe dall'intero territorio ucraino".

Al leader del Cremlino, Modi ha detto che "questo non è tempo di guerra", esprimendo dei timori proprio come giovedì sempre a Samarcanda aveva fatto il presidente cinese Xi Jinping (che aveva comunque garantito a Putin un forte sostegno reciproco su temi che riguardano i rispettivi interessi chiave). Successivamente, dopo avere avuto un bilaterale anche con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, Putin ha chiarito però che la Russia intende andare avanti con la guerra nonostante i progressi fatti da Kiev: il piano dell'operazione militare speciale russa in Ucraina "non è soggetto ad aggiustamenti", la Russia "non ha fretta" in Ucraina e i suoi obiettivi principali restano invariati, ha detto. Anzi ha aggiunto che potrebbe intensificare gli attacchi se le forze ucraine prenderanno di mira strutture in Russia. "Le autorità di Kiev hanno annunciato che hanno lanciato e stanno portando avanti una controffensiva. Bene, vedremo come sarà, vedremo come finirà", ha detto. Aggiungendo che solo per il momento Mosca ha reagito con moderazione agli attacchi delle forze armate ucraine, ma che Kiev ha provato a compiere attacchi terroristici contro le centrali nucleari russe.

Putin ha parlato con i giornalisti al termine della visita a Samarcanda, dove ha partecipato al summit dell'Organizzazione per la cooperazione di Shanghai (Sco), un gruppo pensato per fare da contraltare alla sfera d'influenza Usa. "Da decenni i Paesi occidentali coltivano costantemente l'idea del crollo dell'Unione sovietica e della Russia storica", ha detto, presentando la versione secondo cui ha deciso di lanciare quella che chiama operazione militare speciale per "evitare la creazione di un'enclave anti-Russia in Ucraina". Quanto poi alle possibilità di mediazione, il leader russo ha detto che nel loro incontro di Samarcanda Erdogan non gli ha offerto un incontro con Zelensky. Anche se, ha precisato, il presidente turco "sta davvero dando un serio contributo alla risoluzione di una serie di gravi problemi che sorgono legati a questa crisi". Era stata la Turchia, insieme alle Nazioni unite, a consentire che si arrivasse a un accordo fra Kiev e Mosca per la ripresa dell'esportazione di grano dai porti ucraini.

Intanto sul campo la Russia accusa Kiev di prendere di mira funzionari filorussi. Secondo quanto riferito dalle autorità filo-Mosca nel Luhansk, una delle due regioni che insieme al Donetsk compone il Donbass, il procuratore generale dell'autoproclamata repubblica di Luhansk Sergey Gorenko e la sua vice Ekaterina Steglenko sono morti in un'esplosione avvenuta nel loro ufficio. Kiev, per bocca del consigliere della presidenza Mikhailo Podolyak, nega che l'Ucraina sia dietro all'esplosione. Nel frattempo nella regione Kharkiv, secondo il capo della polizia nazionale ucraina, sono state ritrovate 10 camere di tortura in cui le truppe russe hanno torturato i prigionieri ucraini, almeno due nella sola Balaklia.

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