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Guerra Ucraina, le forze di Kiev avanzano a sud. Kadirov: la Russia riprenderà le città perse

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Le truppe ucraine continuano ad avanzare e consolidare le posizioni sul fronte meridionale. Lo riporta Ukrinform citando il comando operativo ’Sud’ dell’esercito ucraino: «Sono in corso battaglie di posizione, che portano all’avanzata delle truppe e al consolidamento dei territori. Il nemico preferisce il combattimento di controbatteria, cercando di evitare il contatto diretto. Il nemico subisce perdite e si ritira», ha riferito il comando operativo, spiegando che ieri le truppe russe hanno lanciato 20 attacchi aerei sulle posizioni ucraine lungo la linea di contatto e nei territori adiacenti. In risposta, le forze armate ucraine hanno colpito le aree con maggiore concentrazione di armi e attrezzature nemiche vicino a Nova Kakhovka e Prydniprovske, nonché i depositi di munizioni intorno e nella città di Kherson.

 

Intanto il Leader ceceno, Ramzan Kadyrov, ha detto che tutte le città perse dalla Russia nella zona di Kharkiv «saranno restituite», e ha promesso risultati concreti nel prossimo futuro. Lo riferisce l’agenzia Rya Novosti Sabato, il ministero della Difesa russo ha riferito che le truppe di Balakleya e Izyum erano state raggruppate nella direzione di Donetsk per raggiungere gli obiettivi dichiarati di un’operazione militare speciale per liberare il Donbass. «Il ministero della Difesa ha chiarito la situazione, motivo per cui hanno lasciato tali città - Izyum, Kupyansk, Balakleya nella direzione di Kharkiv. Ma per questo è stato costretto a rinunciare alla strategia militare», ha ricordato il capo della Cecenia. 

 

«Nelle ultime 24 ore le forze ucraine hanno continuato a fare progressi significativi nella regione di Kharkiv. La Russia ha probabilmente ritirato unità da questa zona, ma i combattimenti proseguono intorno alle città di Kupiansk e Izyum, che sono importanti dal punto di vista strategico», scrive l’intelligence britannica nel suo aggiornamento sulla guerra in Ucraina. I servizi segreti di Sua Maestà sostengono inoltre che non è vero, come ha dichiarato di recente il presidente russo Vladimir Putin, che soltanto 60mila tonnellate di grano esportate dall’Ucraina a partire da agosto sono state inviate a Paesi in via di sviluppo e che la maggior parte del grano è stata consegnata agli Stati dell’Ue. «Secondo i numeri delle Nazioni Unite - affermano gli 007 - circa il 30% del grano è stato fornito a Paesi a basso o medio reddito in Africa, Medio Oriente e Asia». Insomma, conclude l’intelligence britannica, «la Russia mette in atto una strategia di disinformazione deliberata per non essere accusata di essere la causa dell’insicurezza alimentare, per screditare l’Ucraina e minimizzare l’opposizione all’invasione». 

 

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