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Ucraina, Usa "parte diretta nel conflitto". La minaccia russa a Washington: oltre il punto di non ritorno

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Torna altissima tensione tra Mosca e Washington. Se il Congresso degli Stati Uniti approverà il testo che dichiara la Russia "Stato sponsor del terrorismo" per l'invasione dell'Ucraina "avrà attraversato il punto di non ritorno", spiega Alexander Darchiev, direttore per il Nord America del Dipartimento del ministero degli Esteri russo. Un avvertimento in piena regola, come ammette lo stesso autore che chiarisce alla Tass che se gli Usa andranno fino in fondo ci saranno "gravissimi danni alle relazioni diplomatiche bilaterali che potrebbero giungere al declassamento e addirittura alla rottura". Non solo. Ulteriori sequestri di "beni russi da parte degli Stati Uniti" distruggerebbe le relazioni bilaterali di Mosca con Washington, ha detto il funzionario di Vladimir Putin.

 

"Nell'attuale turbolenta situazione gli occidentali, guidati dagli Stati Uniti, hanno calpestato il diritto internazionale e tabù assoluti della pratica diplomatica", e gli americani "stanno diventando sempre più una parte diretta del conflitto" in Ucraina., afferma il russo. Che chiede a Washington, "per evitare la sconfitta" di portare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky al tavolo della trattativa, spiega il Corriere della sera. 

 

Intanto le operazioni sul campo continuano, con russi e ucraini che si cambiano accuse sugli attacchi vicino alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande d'Europa, occupata dai russi.  La "sola buona notizia", spiega il quotidiano, è che presto potrebbe esserci uno scambio di prigionieri con il trafficante d'armi russo Viktor Bout che tornerebbe a Mosca in cambio della giocatrice di basket Brittney Griner, arrestata per droga, e dell'ex militare Paul Wehlan. 

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