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Taiwan, la Cina circonda ancora l'isola: "Dieci navi, 45 jet". Si teme l'invasione

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Non accenna a diminuire la tensione attorno a Taiwan. Pechino ha annunciato che le manovre militari attorno all'isola "proseguono" con un focus su operazioni congiunte "anti-sottomarino e attacchi navali". Nelle ultime ore il ministero della Difesa di Taiwan ha riferito che 10 navi e 45 aerei dell'Esercito popolare di liberazione cinese (Pla) sono stati rilevati intorno allo spazio aereo dell'isola fino alle 17.00, ora locale. Sedici degli aerei rilevati hanno volato sulla parte est della linea mediana dello Stretto di Taiwan, ha aggiunto il ministero. Le forze armate di Taipei hanno monitorato la situazione e risposto a queste attività con aerei, navi militari e sistemi missilistici terrestri.

Secondo Pechino, che parla attraverso il portavoce del ministero degli Esteri, Wang Webin, le esercitazioni sarebbero "trasparenti, professionali e rispettose delle leggi nazionali e internazionali". L'obiettivo - ha spiegato - è quello di "avvertire i provocatori". Il riferimento è ovviamente agli Usa e alla visita della speaker della Camera, Nancy Pelosi, che ha innescato la reazione di Pechino. "E' stata una sua decisione", ha ribadito dagli Stati Uniti Joe Biden. Allo stesso tempo però il presidente americano ha affermato di "temere" questi movimenti ma di non essere "preoccupato" dalle azioni aggressive messe in campo dalla Cina. "Non credo che faranno altro", ha detto.

Sull'isola l'allerta è massima. Secondo il ministero degli Esteri di Taiwan la Cina infatti sta "intenzionalmente" intensificando le sue minacce militari, minando così "unilateralmente" sia lo status quo attraverso lo Stretto di Taiwan che la sicurezza regionale. Insieme alla "condanna più dura" le autorità taiwanesi hanno chiesto al governo di Pechino di "agire con ragione" fermando "immediatamente" le "azioni provocatorie" che minacciano "irragionevolmente il popolo di Taiwan". La volontà dell'isola è ferrea: difendere "fermamente" la propria sovranità e sicurezza nazionale. Da Taiwan, inoltre, è giunto l'invito ai Paesi del mondo intero di "continuare a esprimere sostegno" scoraggiando "l'espansione e l'aggressione dell'autoritarismo".

Il ministro degli Esteri, Joseph Wu, parlando con la Cnn ha detto di temere "davvero" che la Cina possa lanciare una guerra "indipendentemente dal fatto che Nancy Pelosi abbia visitato l'isola" in quanto la minaccia militare cinese è "sempre" stata presente. "Quello che sta facendo in questo momento è cercare di spaventarci e il modo migliore per affrontarlo è mostrare loro che non abbiamo paura", ha spiegato ancora il capo della diplomazia taiwanese. Il ministero della difesa dell'isola ha denunciato pure una "massiccia" campagna di fake news messa in moto da Pechino nell'ultima settimana. Fra i "272 tentativi di disinformazione" vengono citati "un presunto attacco missilistico contro l'aeroporto internazionale Taoyuan di Taiwan e l'apparente vicinanza di una nave da guerra cinese alla costa orientale di Taiwan" che sono circolate sui social media.

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