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Taiwan, il piano della Cina per mettere in ginocchio l'isola. Pechino allo scoperto: riunificazione vicina

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Continua l'attività militare della Cina intorno a Taiwan, anche lunedì 8 agosto Taipei fa sapere che "almeno 13 navi e 39 aerei" delle forze armate cinesi stanno svolgendo operazioni intorno a Taiwan, di fatto indipendente, ma considerata una provincia "ribelle" da Pechino. Taipei ha risposto con missioni di "Combat Air Patrol, pattugliamento navale e 'sistemi missilistici terrestri'", fa sapere il ministero della Difesa taiwanese. Ma qual è il vero obiettivo della Cina dopo la visita nell'isola della speaker della Camera degli Stati Uniti Nancy Pelosi? 

 

In primi quello di provocare un blocco aeronavale di fatto. "I tre porti principali di Taipei al Nord, Taichung a Ovest e Kaohsiung a Sud sono stati accerchiati; i corridoi dei voli commerciali sono stati chiusi per timore di incidenti durante le esercitazioni con munizioni vere", si legge in un'analisi del Corriere della sera. Le operazioni provocano in pratica il taglio delle rotte lungo le quali l'isola importa buona parte del suo fabbisogno alimentare e quasi tutta l'energia, chiudendo il corridoio a est da cui dovrebbero passare i soccorsi Usa in caso di attacco militare da parte dea Cina.

 

Ma dopo la fine delle esercitazioni tutto dovrebbe tornare nella norma? Non proprio. Infatti "Pechino ieri non si è curata di dichiarare la fine dell'operazione" lanciata per rappresaglia alla visita di  Pelosi, e la mancata comunicazione "sembra far parte della nuova strategia", riassunta dagli stessi vertici militari cinesi. Meng Xiangqing, professore dell'Università nazionale di Difesa, ha spiegato alla tv di Stato che "le manovre verranno ripetute regolarmente, perché hanno creato le condizioni per una realizzazione anticipata della riunificazione; dobbiamo consolidare la nostra superiorità ora che abbiamo cancellato la linea mediana dello Stretto", ha detto in riferimento al superamento delle linee considerate prima intoccabili. Se questo dovesse avvenire periodicamente, come minaccia Pechino, si imporrebbe un embargo indiretto su Taiwan.  

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