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Russia, Brittney Griner condannata a 9 anni per narcotraffico. La sentenza sulla star Usa fa discutere

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Una sentenza «inaccettabile». Così il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha definito la condanna a 9 anni per narcotraffico di Brittney Griner, la star del basket arrestata lo scorso 17 febbraio a Mosca dopo essere scesa da un aereo con in valigia alcune fiale di olio di cannabis. La rapida conclusione del processo è però funzionale allo scambio di prigionieri che Mosca e Washington stanno discutendo. Griner e l’ex militare Paul Wehlan potrebbero infatti tornare negli Stati Uniti a condizione del rimpatrio del trafficante d’armi russo Viktor Bout, incarcerato negli Stati Uniti. Lo scambio non poteva però essere attuato prima dell’emissione di un verdetto per Griner, che si è dichiarata colpevole ma ha affermato che non intendeva infrangere la legge o utilizzare la sostanza vietata in Russia. 

 

 

Il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ha già detto che vuole incontrare il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov e ha ribadito la «determinazione» di Washington a «riportare a casa» gli americani «ingiustamente detenuti» da Mosca. «Ho commesso un errore onesto e spero che la vostra sentenza non porti la mia vita a finire qui», ha detto Griner in aula. «Desidero che la corte capisca che è stato un errore in buona fede che ho commesso mentre ero di fretta, sotto stress, cercando di riprendermi dalla convalescenza del Covid e di tornare semplicemente dalla mia squadra». Il tribunale «ha ritenuto l’imputata colpevole» di contrabbando e possesso di «una notevole quantità di narcotici», ha scandito il giudice Anna Sotnikova del tribunale di Khimki, nei pressi di Mosca. Oltre alla pena detentiva, la cestista trentunenne dovrà pagare una multa di un milione di rubli, pari a 16.590 dollari. L’accusa aveva chiesto nove anni e mezzo, appena sei mesi in meno della pena massima prevista.

 

 

 «La Russia sta trattenendo ingiustamente Brittney. È inaccettabile e chiedo alla Russia di rilasciarla immediatamente in modo che possa stare con sua moglie, i suoi cari, gli amici e i compagni di squadra», ha affermato il presidente degli Stati Uniti. Biden ha ribadito che lavorerà «instancabilmente» e perseguirà «ogni possibile strada» per rimpatriare Griner, due volte medaglia d’oro olimpica e campionessa dell’Nba femminile. Di «verdetto assolutamente irragionevole» parlano invece gli avvocati che hanno difeso Griner, Maria Blagovolina e Alexander Boykov, annunciando che presenteranno «sicuramente» ricorso. «La corte ha completamente ignorato tutte le prove della difesa e, soprattutto, la dichiarazione di colpevolezza», hanno lamentato i legali in una nota. Griner si era recata in Russia per giocare in una squadra russa, l’Ummc Ekaterinburg, durante la bassa stagione degli Stati Uniti, un percorso comune per le star americane in cerca di redditi aggiuntivi. La cestista ha affermato che aveva con sé cannabis terapeutica, sotto autorizzazione medica, allo scopo di alleviare il dolore causato dalle numerose lesioni, «dalla colonna vertebrale alle cartilagini»

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