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Avvelenato l'erede designato di Putin. "Chi vuole eliminare Nikolai Patrushev", terremoto al Cremlino

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Un giallo scuote il Cremlino e fa emergere numerosi interrogativi sulle manovre del potere russo all'ombra del leader Vladimir Putin. Nikolai Patrushev, segretario del Consiglio per la Sicurezza nazionale, si sarebbe salvato da un tentativo di eliminarlo con una dose di veleno. Si tratta di un pezzo da novanta del potere russo, il vero braccio destro di Putin e suo ex capo nel Kgb, considerato il successore dello Zar al  Cremlino. A dare la notizia, che manca di prove concrete, è il canale Telegram General SRV, lo stesso che mesi fa aveva scritto che Putin era stato operato a maggio e nei due giorni di convalescenza avrebbe comunicato solo con lo stesso Patrushev. 

 

Secondo il canale Telegram, gestito da un sedicente quanto anonimo ex funzionario del Cremlino, il segretario del Consiglio per la Sicurezza nazionale si è sentito male al termine di una giornata di lavoro, è stato salvato in extremis da personale medico e portato a casa "in condizioni stabili". Alla base del malore ci sarebbe una "sostanza tossica", un "veleno sintetico" assunto per contatto attraverso la pelle, riporta il Messaggero che cita General SRV.

 

Se fosse vero, il primo interrogativo è se ci troviamo davanti a un tentato omicidio o a un "avvertimento". Per la stessa fonte si tratta dell'inizio "di una grande redistribuzione delle élite", con Putin che non ha più un controllo assoluto del suo "cerchio  magico". Ma chi avrebbe interesse a eliminare (o a spaventare) il braccio destro di Putin, dato dalla stampa Usa e da ex vertici dei servizi segreti  britannici come suo erede designato? "Suoi concorrenti alla successione", si legge nell'analisi del quotidiano, "o chi quella successione non la vuole". 

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