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Guerra Russia-Ucraina, il macabro ritrovamento a Mariupol. Più di 100 cadaveri, ma la tragedia non è finita

Luca De Lellis
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L’Ucraina, in certe sue zone sottoposte al controllo russo, sta diventando una nazione fantasma. Un luogo che non ha altre esperienze se non quelle del dolore e della tragedia. La guerra ha rivelato tutto il potenziale distruttivo di un uomo, Vladimir Putin, che ha scelto di ricorrere alla violenza più estrema provocando ferite impossibili da risanare. E ogni giorno arrivano notizie sconcertanti, come quella fornita nelle ultime ore dal consigliere del sindaco di Mariupol, città da tempo invasa dall’esercito di Mosca.

 

 

Petro Andryushchenko, attraverso il suo canale Telegram, ha annunciato il rinvenimento sotto le macerie di un edificio di Mariupol di più di 100 cadaveri. Queste le sue, toccanti, parole: “Mariupol. Nuove tristi scoperte. Durante l'ispezione degli edifici nel distretto di Livoberezhny in una casa distrutta dall'esplosione di una bomba sono stati trovati più di cento corpi. I cadaveri sono ancora sotto le macerie. Gli occupanti non hanno intenzione di seppellirli”.

 

 

Anche Ukrinform, che ha riportato la notizia, ha parlato di una delle più grandi catastrofi umanitarie che si siano mai registrate nella città. Ma le condizioni strutturali di tutta l’area urbana sono ormai sotto la soglia del vivibile: Mariupol – afferma l’agenzia di stampa ucraina – è stata quasi interamente distrutta dalle bombe lanciate dagli invasori russi. Addirittura più del 95% di tutti gli edifici sono stati rasi al suolo, inclusi 1.356 grattacieli. E se dall’inizio del conflitto hanno perso la vita più di 22mila abitanti del posto, altre 100.000 persone vivono ancora in quella che è, a tutti gli effetti, una prigione a cielo aperto.

 

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