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Joe Biden corre ai ripari: aborto possibile fuori dal proprio Stato

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Garanzia del diritto a viaggiare fuori dal proprio Stato per praticare un’interruzione di gravidanza e accesso al mifepristone, il farmaco usato per l’aborto chimico nei primi due mesi di gravidanza. Sono queste le prime due azioni annunciate da Joe Biden alla luce della decisione della Corte Suprema in materia di aborto.

 

La prima «azione» annunciata dalla Casa Bianca prevede la «protezione del diritto di cercare assistenza medica». Come già chiarito dal ministro della Giustizia, Merrick Garland, «le donne devono rimanere libere di viaggiare in sicurezza in un altro Stato per ottenere le cure di cui hanno bisogno».

Se una donna vive in uno Stato che restringe il diritto all’aborto, afferma la Casa Bianca, «la decisione della Corte Suprema non le impedisce» di recarsi in uno Stato dove l’interruzione di gravidanza è consentita. «Se uno Stato o un funzionario locale tenterà di interferire con le donne che esercitano i loro diritti basilari, l’Amministrazione Biden si batterà contro questi attacchi profondamente anti americani».

 

Il secondo punto annunciato dalla Casa Bianca riguarda la «protezione dell’accesso alle cure».  Il presidente Biden, annuncia la Casa Bianca, ha dato direttive al ministro della Salute affinché sia protetto l’accesso delle donne a farmaci per la «salute riproduttiva» che siano stati approvati dalla Food and Drug Administration, compresi i contraccettivi e i farmaci per l’aborto. In particolare, si fa riferimento al mifepristone, utilizzato «in modo sicuro» per mettere fine a una gravidanza nelle sue prime fasi.

Di fronte alle minacce di alcuni Stati che vorrebbero impedire l’accesso a questi farmaci o restringerne l’uso, il presidente Biden ha dato indicazioni al ministro della Salute di «identificare tutte le modalità per garantire che vi sia un ampio accesso al mifepristone», anche quando prescritto per via telematica o inviato per posta. 

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