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Guerra Russia-Ucraina, a Otto e mezzo la profezia di Lucio Caracciolo su Vladimir Putin al Cremlino

Valentina Bertoli
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Ospite a "Otto e mezzo", programma di approfondimento giornalistico condotto eccezionalmente da Giovanni Floris, Lucio Caracciolo è diretto e azzarda una profezia inaspettata: “Putin tra qualche anno non sarà più il capo della Russia”.

 

 

 

 

L’ambasciatore Ettore Sequi, segretario generale del ministero degli Esteri, ha convocato alla Farnesina, su istruzione del ministro Luigi Di Maio, Sergey Razov, ambasciatore della Federazione Russa in Italia. Sequi ha respinto con fermezza le accuse di amoralità di alcuni rappresentanti delle istituzioni e dei media italiani. Lo scontro diplomatico è nato dalla circolazione di opinioni che individuano un’ondata di russofobia tra i giornalisti del nostro Paese. Proprio Luigi Di Maio, ministro degli Affari esteri, ha affermato senza mezzi termini: “È inaccettabile che la Russia dia lezioni di libertà all’Italia. I media stanno raccontando la guerra e che la Russia è l’aggressore”. Chiamato a esprimersi proprio su queste recentissime vicende, Lucio Caracciolo, direttore della rivista italiana di geopolitica ‘Limes’, ha usato parole poco fraintendibili: “Siamo storicamente uno dei Paesi più filorussi. Gli effetti della propaganda sono più negativi che positivi. Dopo più di 100 giorni di una guerra delle opinioni, la nebbia si sta alzando e si sta iniziando ad analizzare il conflitto in maniera concreta”. Caracciolo ha poi rincarato la dose, facendo riferimento alle dichiarazioni rilasciate più e più volte da Matteo Salvini sulla guerra russo-ucraina: “I russi non ci prendono sul serio. Stiamo discutendo di propaganda. Vogliamo invece parlare di guerra, di pace, delle ragioni che muovono le due parti?”. All’improvviso il pronostico impensabile: “Cerchiamo di capire la Russia piuttosto di Putin. Probabilmente tra qualche anno non sarà più il capo del Cremlino”. Floris ha chiesto se la posizione dell’Italia nello scacchiere mondiale e nei confronti del conflitto in Ucraina fosse frutto di un miracolo o la prova di un vagheggiamento. Il direttore di ‘Limes’ ha risposto senza timore: “Esiste un piano di pace proposto dal nostro governo. Io credo che la traccia buttata giù dal Ministero degli Esteri non sia molto diversa da quella che verrà proposta al tavolo delle trattative”.

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