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Armi all'Ucraina, l'ambasciatore Massolo avverte: se non le inviamo finiamo emarginati

Federica Pascale
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Rinunciare ad inviare le armi in Ucraina sarebbe “un problema di compattezza e coerenza” per il blocco occidentale di Paesi che stanno armando Kiev, con il fine di aiutarla a resistere all’invasione iniziata a febbraio dalla Russia di Vladimir Putin. Lo spiega Giampiero Massolo, ospite della puntata di lunedì 6 giugno di Stasera Italia, il talk show politico condotto da Barbara Palombelli su Rete Quattro.

 

“Siamo in una situazione eccezionale, che è una situazione di guerra, a cui corrisponde una modalità di reazione altrettanto eccezionale – sottolinea il presidente dell’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI) - Vanno avanti gli altri su base nazionale e il Paese che non ci sta viene emarginato. Saremmo lasciati un po’ da parte…”.  I giorni da cerchiare in rosso sul calendario sono quelli delle comunicazioni del presidente Mario Draghi al Parlamento in programma il 21 e il 22 giugno. 

 

Cambiare rotta ed interrompere il sostegno a Kiev, dunque, si rivela più difficile del previsto. Le conseguenze che l’Italia dovrebbe affrontare in termini di rapporti commerciali e non solo con gli altri Paesi dell’Unione Europea prima, e dell’alleanza atlantica dopo, rendono la posizione geopolitica del nostro Paese abbastanza vincolata. “Attenzione – aggiunge Massolo -, qui non si tratta di andare verso decisioni unanimi nel Consiglio Europeo per fare una certa cosa, si tratta di coordinare delle azioni che sono fatte anche a livello nazionale.”

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