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L'Aria che Tira, “trattativa impossibile”. Il professor Parsi è pessimista sulla pace tra Russia e Ucraina

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Vittorio Emanuele Parsi, professore di Relazioni Internazionali dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, è tra gli ospiti dell’edizione del 21 maggio de L’Aria che Tira, talk show di La7 condotto da Francesco Magnani. Nel programma si fa presente che Volodymyr Zelensky non è pronto a mollare neanche un centimetro di territorio per arrivare ad una pace con la Russia, il professor Parsi dice la sua: “Se i termini della trattativa sono quelli di una cessione di parte di territorio ucraino alla Russia penso che sia impossibile. Qualunque Costituzione impedisce di cedere pezzi di territorio. L’unica possibilità che si può delineare è la ritirata delle truppe russe da tutti i territori attraverso la garanzia di autonomia per le repubbliche separatiste, a condizione che rinuncino allo statuto di falsa indipendenza e accettino di restare dentro l’Ucraina con ampia autonomia”.

 

 

“Si potrà poi - prosegue il docente e politologo - aprire una trattativa di lungo periodo, che deve avere come scopo di trovare uno statuto simile anche per la Crimea, in un tempo più lungo”. Serve quindi che i russi prima si ritirino e poi si comincia a ragionare sulle condizioni di pace? Parsi si schiera contro la linea di Josep Borrell e dell’Europa: “Io non la vedrei così. La trattativa politica è un conto, il cessate il fuoco un altro. Per far smettere di sparare per 36 ore i russi devono dare dei segnali concreti sul campo. Non solo smettere di sparare e bombardare, ma anche arretrare significativamente le loro posizioni. Io non penso che questo succeda, perché non c’è nessun segnale da Mosca che si voglia procedere verso questa direzione. Noi - conclude il prof. Parsi - come Occidente e gli ucraini come popolo che si difende non possiamo acconsentire al rapinatore di uscire dalla banca con il bottino e gli ostaggi”.

 

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