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Ucraina, Zelensky mette al bando 11 partiti. Nuovi reati d'opinione e stretta sugli oppositori interni

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Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha firmato una legge che certifica la messa al bando degli oppositori interni, in totale undici partiti politici. Il provvedimento amplia anche il ventaglio dei reati d'opinione punibili dalla legge, come ad esempio "la giustificazione, il riconoscimento della legalità o la negazione dell'aggressione armata contro l'Ucraina" da parte della Russia.

 

A scriverlo è il Fatto quotidiano che fa notare come la mossa di Zelensky contro il dissenso interno sia arrivata nelle stesse ore della vittoria degli ucraini della Kalush Orchestra all'Eurovision Song Contest, in cui i telespettatori  europei hanno accolto l'appello del presidente ucraino.  

 

Secondo il testo licenziato da Zelensky le proprietà dei partiti che vengono ritenuti colpevoli di negare o giustificare la guerra passano direttamente allo Stato. Mentre il conflitto infiamma il Paese  da più di 80 giorni con i russi che incontrano difficoltà sempre maggiori, Kiev contrasta il dissenso interno. L'oligarca Viktor Medvedchuk, ex capo del principale partito d'opposizione già messo al bando da Zelensky, è ancora in carcere dopo il rocambolesco arresto di un mese fa. 

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