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La Nato frena le trattative e blocca l'Ucraina: “No alla cessione della Crimea”

Tommaso Carta
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Tutti i civili sono stati evacuati dall’acciaieria Azovstal di Mariupol, in Ucraina. Lo ha annunciato la vice prima ministra ucraina Iryna Vereshchuk, mentre il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, in un’intervista al quotidiano Welt am Sonntag, ha previsto un «ulteriore aggravamento» della guerra «nelle prossime settimane» e si è schieato contro l’ipotesi che l’Ucraina possa rinunciare alla Crimea - come paventato da Zelensky - per arrivare alla pace. I timori, ora, sono che le forze russe diano l’assalto finale all’acciaieria, dove restano migliaia di combattenti ucraini. Si avvicina infatti il 9 maggio, giorno in cui la Russia celebra il Giorno della vittoria, quella sui nazisti nella Seconda guerra mondiale. Ricorrenza in cui il presidente Vladimir Putin potrebbe voler sbandierare la presa della roccaforte di resistenza. Secondo gli analisti occidentali, la controffensiva ucraina avanza anche attorno a Kharkiv, obiettivo chiave dei bombardamenti russi. Dopo oltre 10 settimane di guerra, tutte le città ucraine si aspettano l’intensificarsi degli attacchi a causa del 9 maggio. Lo stesso presidente Volodymyr Zelensky ha esortato la cittadinanza ad alzare il livello di attenzione e rispettare agli allarmi antiaerei.

 

 

Gli scontri più violenti sono da giorni a est, dove le parti si contendono il territorio. Mosca si è infatti concentrata sul Donbass, dove le milizie separatiste filorusse combattono dal 2014. Ma le truppe russe hanno anche cercato il sud dell’Ucraina, per isolare Kiev dal mare e collegare il proprio territorio alla Trasnistria moldava. Il segretario di Stato statunitense, Antony Blinken, ha accusato Putin di voler «distorcere la storia per tentare di giustificare la sua aggressione brutale e ingiustificata all’Ucraina». Gli ha risposto lo speaker della Duma russa, Vyacheslav Volodin, accusando Washington di «prendere parte alle ostilità», perché «coordina e sviluppa le operazioni militari».

 

 

Nel frattempo, intere zone del Paese sono in rovina, migliaia di persone sono state uccise, milioni costrette a fuggire. Distrutto è stato nelle ultime ore anche un simbolo della storia e cultura nazionali, il museo dedicato al filosofo Gregory Skovoroda, il cui volto compare anche su una banconota locale. Un bombardamento russo ha fatto crollare i tetti e causato un incendio nell’edificio vicino al confine russo, nella regione di Kharkiv dove i combattimenti sono molto violenti. I colloqui tra Mosca e Kiev sono in stallo. «I membri della Nato non accetteranno mai l’annessione illegale della Crimea. Ci siamo anche sempre opposti al controllo russo su parti del Donbass nell’Ucraina orientale» ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg.

 

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