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“Rompere il fronte occidentale”. L'esperto della Nato ad Omnibus: svelato il gioco russo di minaccia dei deboli

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Un’analisi delle parole di Sergej Lavrov viene esposta da Andrea Gilli del Nato Defense College. L’esperto è ospite della puntata del 3 maggio di Omnibus, programma di La7 che vede Alessandra Sardoni alla conduzione, e dà il proprio punto di vista: “Se la Russia volesse cercare un pace ed un dialogo avrebbe quanto meno rispettato i cessate il fuoco che annunciava. Pensiamo ad Azovstal o Mariupol, dove più volte avevano detto di voler interrompere i bombardamenti e poi li hanno continuati. La Russia in questo momento non ha interesse ad interrompere l’avanzata, fino a quel momento si possono intavolare discussioni e negoziati, ma la parte che sta attaccando non è interessata, salvo che non si faccia quanto chiedono, che è abbastanza discutibile. È inquietante quanto fatto da Vladimir Putin con i parlamentari italiani”.

 

 

La Sardoni sottolinea le parole di Lavrov sui negoziati, interrotti per colpa dell’Ucraina: “C’è però - dice Gilli - una coincidenza con i massacri dei russi, vedi Bucha. Non so se abbiano avuto un effetto. Quali garanzie dà la Russia di rispettare gli accordi? Mi sembra molto poche. Nel primo giorno di trattativa, con l’incontro tra le due delegazioni, la Russia bombardava Kharkiv e i civili. In queste condizioni non è credibile e possibile prendere le offerte della Russia. La Russia fa da almeno 15 anni questo gioco di minaccia dei più deboli e più vulnerabili. Usa una retorica infiammatoria e vuol rompere il fronte occidentale. Lo hanno fatto con i paesi baltici e ora con l’Italia. L’unico modo di resistere - mette in evidenza Gilli - è mantenere l’unità dell’Occidente, è la posizione più di buon senso”.

 

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