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L'Aria che Tira, “Si vis pacem, para bellum”. L'ambasciatore Sessa fa disperare Don Renato Sacco

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Siparietto a L’Aria che Tira nell’edizione del 29 aprile del talk show di La7. La conduttrice Myrta Merlino dà la parola a don Renato Sacco, esponente di Pax Christi, che si rivolge all'ambasciatore Riccardo Sessa, vicepresidente della Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale, sulla guerra tra Russia ed Ucraina e i percorsi di pace: “L’ambasciatore lo ringrazio, ha fatto anche un po’ di scuola del magistero cattolico, non è questo il momento di riprenderlo. C’è tutto un lavoro di magistero e nessuno mette in dubbio il diritto della popolazione ucraina di difendersi, questo non l’abbiamo mai messo in dubbio. Il problema è di vedere cosa noi, io, noi Italia, possiamo fare. Io arrivo dalla terra della Resistenza, lo so bene, c’è tutto un cammino che non possiamo affrontare ora. Il problema è che la pace la dovremmo volere tutti, ma al limite, anche io da solo. L’Onu è stato sbolognato. Sergio Mattarella non parla più delle armi ormai. Mentre l’ambasciatore dell’Onu andava a Mosca si sono ritrovati oltre 40 ministri della Difesa a Ramstein per progettare l’invio di armi, quello è il volere la pace? Non è arrivato un messaggio di solidarietà, dobbiamo sostenere l’Onu! Abbiamo davanti un’altra scelta tragica, che è la guerra mondiale, pure con le armi nucleari, dobbiamo fare di tutto per volere la pace, non è un optional, è una scelta indiscutibile”.

 

 

Il discorso non trova molto d’accordo Sessa, ex rappresentante permanente alla Nato: “Don Renato io le dico ‘Si vis pacem, para bellum’, noi meno giovani conosciamo il latino”. La locuzione latina - “Se vuoi la pace, prepara la guerra” - fa mettere le mani nei capelli a don Renato, per nulla d’accordo con questo tipo di visione del conflitto. Il diplomatico però non arretra e alza i toni alla contestazione: “Ma è così! Quella conferenza a Ramstein, mentre si fa il discorso della negoziazione, serve anche a quello! La pace si prepara anche in quel modo”.

 

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