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Fino alla firma dell'accordo serve massima cautela. Marcello Sorgi a L'Aria che Tira e il ruolo dei garanti

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Bene i negoziati tra Russia ed Ucraina, ma devono prima portare ad un risultato concreto e tangibile. È l’opinione di Marcello Sorgi, editoralista ed ex direttore de La Stampa, che viene ospitato in collegamento da Londra nel corso dell’edizione del 30 marzo de L’Aria che Tira, il programma televisivo di La7 condotto da Myrta Merlino. Sulle trattative in corso Sorgi spiega che: "bisogna avere la massima cautela finché non c'è un testo scritto, siglato, non perché non siano interessanti le varie fasi della trattativa, ma soprattutto va garantito da Paesi terzi, tra cui ci dovrebbe essere anche l’Italia”. 

 

 

“È un aspetto importantissimo, perché se la Russia decidesse di violare l’accordo si troverebbe - espone il proprio pensiero il giornalista - nelle condizioni di mettersi più o meno contro la Nato. Le garanzie funzionerebbero sarebbero come quella della Nato, una sorta di articolo 5 della Nato surrettizio. Bisogna avere grande cautela sul contenuto della trattativa e sull’ottimismo e il pessimismo che si alternano - ribadisce e conclude Sorgi -, ma anche sull’aspetto della firma. Va accettato tutto il pacchetto completo, comprese le garanzie dei Paesi terzi, sennò non basta”.

 

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