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Dritto e rovescio, “guerra spirituale contro i gay”. Parla Dugin, l'ideologo di Putin: governo Zelensky nazista

Federica Pascale
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“Putin difende l’identità russa, la cultura russa e la civiltà russa nel suo spirito”. Così Aleksandr Dugin, ideologo di Vladimir Putin, ospite di Paolo Del Debbio a Dritto e Rovescio, il talk show politico in onda il giovedì in prima serata su Rete4. Durante la puntata del 17 marzo, Dugin ha fatto una serie di dichiarazioni spiazzanti che, però, fanno ben comprendere la visione dei filoputiniani e, dunque, anche le loro posizioni. “Questa è una guerra dei valori, dei valori russi contro i valori occidentali moderni e post-moderni. È una guerra spirituale” afferma l’ideologo, che, riconosce l’esistenza delle comunità gay ma ritiene sia sbagliato fare “norma della perversione”. Cioè, ritiene l’omosessualità un peccato e, dunque, la tollera ma al contempo la condanna.

 

 

“Zelensky appoggia queste tendenze” spiega Dugin, riferendosi non soltanto ai valori occidentali ma anche al nazismo, da cui i russi avrebbero liberato la regione ucraina del Donbass, occupandola: “Bisogna comprendere la situazione storicamente. Perché l’Occidente appoggia l’Ucraina? Perché Zelensky appoggia i battaglioni nazisti? Per creare un’identità artificiale ultranazionalista nell'Ucraina. L’Ucraina che non era nazione” sottolinea Dugin. Racconta, inoltre, che Putin avrebbe deciso di invadere il Donbass per proteggerlo da attacchi già programmati dagli ucraini, di cui sarebbe venuto a sapere dalle proprie forze armate e servizi segreti russi.

 

 

“Credo in questo e credo che, dopo di questo, seguiranno naturalmente attacchi contro la Crimea” anticipa, riconfermando una linea di pensiero inequivocabile: i veri aggressori sono gli ucraini. “L’appoggio a Maidan, golpe di Stato dell'occidente, è l'esempio dell’intervento dei politici occidentali contro la Russia. Non era la decisione democratica, è stato imposto al popolo e, dopo di questo, il regime è diventato nazista ultranazionalista” puntualizza. L’intenzione di fondo della Russia è quella di diventare un “polo indipendente”, spiega Dugin, ed è impossibile farlo senza l’Ucraina.

 

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