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La soluzione drastica di Milena Gabanelli per fermare Vladimir Putin: “Colpire i figli degli oligarchi”

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Milena Gabanelli è ospite del Tg di La7 condotto da Enrico Mentana e si scaglia contro gli uomini più vicini a Vladimir Putin. Nell’edizione del 14 marzo la giornalista usa toni forti: “A detta del ministro Luigi Di Maio tra qualche mese si discuterà delle onorificenze degli oligarchi più vicini al presidente della Russia. Ma abbiamo l’esempio della Norvegia, che ha ritirato la laurea ad honorem a Sergey Lavrov, e quello del Comitato Olimpico che ha ritirato il collare d’oro allo stesso Putin. Bastano due giorni ovunque… Basta la volontà di un annuncio quantomeno”.

 

 

Mentana sottolinea che Italia e Russia andavano d’amore e d’accordo, ma poi bisogna essere coerenti se succede qualcosa. La Gabanelli replica così: “Io penso che non si debba arrivare alle armi nella maniera più assoluta e quindi bisogna esercitare ogni sorta di pressione. Putin considera l’Occidente l’impero della menzogna e la sua squadra che lo tiene al potere e lo sostiene in questa invasione in Russia manda tutti i figli alle migliori università occidentali. In Usa, in Svizzera, roba da 130mila dollari l’anno solo di retta. Io credo che i rampolli di questa nomenclatura, politica e militare, vanno rimandati a studiare a Mosca dai loro padri. Sarebbe una pressione e una sanzione pesante, credo ancora più pesante di un sequestro di uno yacht. Gli oligarchi di soldi ne hanno tantissimi e non sempre fatti tanto onestamente”.

 

 

La Gabanelli è favorevole ad una sanzione drastica: “Si dirà che sono un migliaio di ragazzi, ma sono figli di chi sta tenendo e blindando Putin. Mai punire i figli per le colpe dei padri, ma i loro padri stanno contribuendo all’uccisione di tanti bambini in Ucraina, sostenendo e tenendo in piedi Putin. Ci sono tanti sfollati nel nulla, davanti a questo orrore il togliere ai padri la possibilità di fare entrare i loro figli nell’élite mondiale penso sia una pressione molto potente, senza spargimenti di sangue e senza creare povertà. Penso che - chiude il discorso - colpire i padri su questo sarebbe una pressione grande”.

 

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