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Come il Regno Unito contro i nazisti, così Zelensky infiamma Johnson

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«Le perdite tra le vite umane, nelle forze russe, hanno superato le diecimila unità». Lo ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky collegandosi in videoconferenza al Parlamento britannico, dicendo che tra le perdite russe «ci sono anche dei generali».

 

 

 

 

«Non vogliamo perdere questo che è nostro, non vogliamo perdere il nostro Paese». Zelensky ha anche lodato «i nostri eroici soldati che hanno continuato a combattere quando i russi ci dicevano di deporre le armi». In Ucraina «più di 50 bambini sono stati uccisi» dall’inizio dell’aggressione militare russa - ha dichiarato ancora il presidente ucraino - ricordando la bambina di 6 anni che ha perso la vita a Mariupol per disidratazione. Perché «i russi non danno cibo e acqua». «Questi sono i bambini che avrebbero potuto vivere, ma loro ce li hanno portati via», ha aggiunto, dicendo che i russi «hanno preso la loro vita».

Al termine del discorso in collegamento video del presidente ucraino Volodymyr Zelensky alla Camera dei Comuni, il primo ministro britannico, Boris Johnson, ha promesso che il Regno Unito «continuerà a premere dando all’Ucraina le armi di cui ha bisogno, continuerà con la pressione economica su Vladimir Putin». «È il momento di mettere da parte le nostre divergenze politiche», ha affermato Johnson, dopo aver esordito con un "Io sono un ucraino" che rievoca "Io sono un berlinese" di John Fitzgerald Kennedy. "Gli ucraini stanno difendendo la loro patria da un’aggressione brutale e stanno ispirando milioni di persone", ha aggiunto Johnson, "fermeremo l’importazione di petrolio russo e utilizzeremo ogni strumento diplomatico, umanitario ed economico finché la Russia non avrà fallito in questa impresa disastrosa e l’Ucraina non sarà di nuovo libera". Dopo Johnson ha preso la parola il leader dell’opposizione laburista, Keir Starmer, il quale ha affermato che "tutti sono rimasti commossi dal coraggio e dalla determinazione degli ucraini".

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