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Ucraini governati dai neonazisti, l'attacco di Putin in tv

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L’operazione militare russa in Ucraina sta procedendo «in stretta conformità con il programma, secondo il piano. Tutti i compiti previsti vengono risolti con successo». Lo ha detto il presidente della Russia Vladimir Putin nel corso di un incontro con i membri permanenti del Consiglio di sicurezza russo. A detta di Putin l’offensiva, lanciata esattamente una settimana fa, è stata intrapresa per «proteggere la popolazione russa nel Donbass e per garantire la sicurezza della patria». Un riferimento questo, alla regione orientale del Paese dove si trovano due auto-proclamate repubbliche indipendenti filo russe il cui riconoscimento da parte di Mosca ha preceduto il conflitto in corso. Poi il riferimento ai neonazisti ucrainaI: «Stiamo lottando contro dei neonazisti, ci sono mercenari stranieri» che combattono in Ucraina, «provenienti anche dal medioriente e questi non fanno altro che utilizzare i civili come scudi umani e usano mezzi corazzati militari in quartieri residenziali».

 

 

 

 

Il capo del Cremlino ha messo una particolare enfasi sull’impegno dei soldati e degli ufficiali di Mosca che «agiscono con coraggio, come dei veri eroi». Un eroismo che il presidente ha deciso di ricompensare con una donazione da «7,4 milioni di rubli», poco più di 62.500 euro, a ogni famiglia di un militare ucciso in battaglia. Putin ha inoltre annunciato il conferimento del titolo postumo di "Eroe della Russia" a un luogotenente nativo della regione del Caucaso del Daghestan, Nurmagomed Gadzhimagomedov, ritenuto il primo ufficiale russo a perdere la vita nel conflitto.

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