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"Vinceremo". Biden parla in tv. Ma Trump non si arrende

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«Vinceremo questa battaglia con una stragrande maggioranza». È un discorso da presidente quello che Joe Biden affida alla nazione da Wilmington, nel Delaware. Il dem sa di avere la presidenza degli Stati Uniti in tasca ma non usa toni trionfalistici. Anzi, precisa, «per ora non dichiaro formalmente la vittoria». L’ex vice presidente è fiducioso sul verdetto della Pennsylvania, dell’Arizona e del Nevada: «Guardate cosa è successo da ieri. Ventiquattro ore fa eravamo dietro in Georgia, ora siamo avanti e vinceremo lo Stato - assicura - e stiamo vincendo anche in Arizona e in Nevada». Biden si affida ai numeri e alla prudenza necessaria in questa delicata fase di transizione, con un presidente uscente Donald Trump asserragliato nella Casa Bianca pronto a dare battaglia su ogni singolo voto a colpi di ricorsi. E per questo il candidato Dem invita alla calma, assicurando che «ogni scheda sarà contata». La sua vittoria arriverà dopo giorni di conteggi e sospetti di brogli continuamente sollevati dal tycoon, e Biden sa bene che per guidare un Paese diviso deve essere legittimato il più possibile dai dati, dal consenso, da numeri solidi. «I nostri dati stanno migliorando. Stiamo battendo Donald Trump per oltre 4 milioni di voti», annuncia ricordando che il suo ticket con Kamala Harris (in piedi accanto a lui) è il più votato della storia, con 74 milioni di preferenze.

 

 

L’appello di Biden è nuovamente rivolto all’unità del Paese: «Siamo avversari e non nemici», ribadisce dichiarandosi pronto a servire tutti come presidente, anche quelli che non lo hanno votato. «Mettiamo alle spalle la rabbia e la demonizzazione», esorta ancora perché «non abbiamo più tempo da perdere in guerre partigiane». Perché c’è una sfida maggiore da vincere restando uniti: la pandemia da coronavirus che rischia di travolgere l’economia americana. «Mentre aspettiamo i risultati finali voglio che la gente sappia che non stiamo con le mani in mano», annunciato segnalando di aver incontrato, insieme alla Harris alcuni esperti di economia e coronavirus. E promette che dal primo giorno lavorerà a un programma per sconfiggere il covid, fissando i paletti dei suoi primi 100 giorni in netta contrapposizione con l’attuale presidente, accusato da molti di aver sottovalutato il virus e di non aver agito tempestivamente. «Non possiamo salvare le vite che sono già state perse - osserva - ma possiamo salvare molte vite nei prossimi mesi». E conclude con una promessa. «Ci rivedremo domani». Forse la volta buona. Intanto centinaia di persone sono scese in piazza a New York per festeggiare l’esito delle elezioni americane che, seppur non ancora definitivo, vede il candidato democratico in vantaggio su Donald Trump che continua a non arrendersi all'esito delle urne e annuncia ricorso alla Corte Suprema.

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