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Il vero terrore di Kim Jong-un non è il Covid, ma il tifone Bavi

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Torna sui media nordcoreani Kim Jong-un, nel mezzo delle voci che si rincorrono da mesi sulle sue condizioni di salute e sul passaggio di consegne in Corea del Nord. La cosa sicura è che non è in coma come invece era filtrato ieri. L’agenzia ufficiale Kcna dà notizia della partecipazione di Kim a una "riunione allargata" del Politburo e a una riunione del "consiglio politico esecutivo" del Partito dei lavoratori che si sono tenute ieri. In cima all’agenda, l’emergenza coronavirus (anche se Pyongyang non ha mai confermato un solo caso e ha imposto il lockdown a Kaesong solo per un "sospetto" contagio) e l’arrivo del tifone Bavi. Kim, riporta la Kcna, ha denunciato "carenze" nel lavoro di prevenzione contro il «virus maligno» e ha sottolineato la necessità di "misure attive". Ma i media ufficiali non entrano nei dettagli. In previsione dell’arrivo del tifone, aggiunge l’agenzia, Kim ha insistito sull’imperativo di "evitare vittime e ridurre i danni alle coltivazioni".

 

 

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