Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Coronavirus, Placido Domingo ricoverato in ospedale

Carlo Antini
  • a
  • a
  • a

Il grande tenore spagnolo Placido Domingo, 79 anni, è stato ricoverato in un ospedale di Acapulco, la celebre città messicana sull'Oceano Pacifico, dopo essere risultato positivo al Covid-19 domenica scorsa, in seguito a un improvviso peggioramento del suo stato di salute. Un portavoce della famiglia, riferisce la stampa spagnola, ha detto che il cantante lirico è in «condizioni stabili» e rimarrà in ospedale fino a quando i medici lo riterranno necessario «per una completa guarigione». La famiglia spera che Domingo possa essere dimesso già entro la prossima settimana.  Per approfondire leggi anche: Placido Domingo in Arena Il tenore trascorrerà la convalescenza ad Acapulco, dove possiede una dimora nell'esclusiva località Las Brisas Guitarrón, affacciata su una delle spiagge più belle della baia di Acapulco. Domenica scorsa Domingo aveva annunciato sui suoi social network di essere risultato positivo al test del coronavirus. «Sento che è mio dovere morale annunciarvi che sono risultato positivo al test per Covid-19 - scrisse il tenore in quell'occasione su Facebook - Io e la mia famiglia siamo tutti in autoisolamento fintanto che è ritenuto necessario dal punto di vista medico. Attualmente siamo tutti in buona salute, ma ho avuto sintomi di febbre e tosse, quindi ho deciso di fare il test e il risultato è stato positivo. Chiedo a tutti di essere estremamente attenti, seguire le linee guida di base lavandosi frequentemente le mani, mantenendo almeno una distanza di due metri dagli altri, facendo tutto il possibile per impedire la diffusione del virus e, soprattutto, rimanere a casa se è possibile! Insieme -proseguiva Domingo - possiamo combattere questo virus e fermare l'attuale pandemia mondiale, così possiamo sperare di tornare presto alla nostra normale vita quotidiana. Vi prego di seguire le linee guida e le normative del governo locale di ciascuno, per stare al sicuro e proteggere non solo voi stessi ma l'intera nostra comunità».

Dai blog