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Licenziati e senza voli, il limbo dei giovani italiani in Australia

Davide Di Santo
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Licenziati e senza la possibilità di tornare a casa. Il limbo nel quale sembrano condannati tanti giovani italiani in Australia è uno dei tanti effetti collaterali della pandemia di Coronavirus. Si tratta soprattutto di ragazzi con visto temporaneo e impiegati per lo più nella ristorazione. Difficile quantificare: rientrano nel milione e mezzo di persone licenziate a causa delle  chiusure delle aziende australiane e il loro status non prevede sussidio di disoccupazione. "Al momento non sono previsti voli speciali", fa sapere l'ambasciata italiana a Camberra ma si sta lavorando a una serie di agevolazioni per i voli di linea.  Leggi anche: Covid-19 a salute mentale, come vincere ansia e paura La Nazione racconta la storia di Federico De Gennaro, ex studente di Marina di Massa che da sei mesi lavorava in Australia, vicino Perth. Il giovane aveva già acquistato un biglietto per tornare a casa ma il volo è stato cancellato e ora è in attesa di avere informazioni certe su un'alternativa o un rimborso. Nel frattempo è privo di altre fonti di sostentamento. 

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