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Nuovi scontri a Istanbul ma Erdogan minimizza

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Tensione altissima in Turchia e nuovi scontri ieri sera a Istanbul. Secondo il quotidiano Hurriyet, intorno alle 20, le 19 in Italia, gli agenti hanno lanciato gas lacrimogeni e spray al peperoncino...

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Tensione altissima in Turchia e nuovi scontri ieri sera a Istanbul. Secondo il quotidiano Hurriyet, intorno alle 20, le 19 in Italia, gli agenti hanno lanciato gas lacrimogeni e spray al peperoncino intervenendo contro i dimostranti che si erano radunati lungo viale Dolmabahçe. In migliaia sono confluiti anche verso piazza Taksim, nel cuore della città, urlando slogan, in particolare «Tayyp, dimettiti», contro il premier turco Erdogan. Proprio vicino all'ufficio del primo ministro la polizia ha caricato con i gas lacrimogeni ma il premier ostenta sicurezza e sembra non voler vedere quanto sta accadendo. «La situazione sta rientrando nella normalità» ha dichiarato al suo arrivo in Marocco per un viaggio ufficiale, proprio mentre a Istanbul si riaccendeva la protesta. «Al mio rientro da questa visita, i problemi saranno risolti: non è primavera turca» ha sentenziato il premier. Ma anche i sindacati ora si mobilitano. Uno dei più grandi della Turchia ha proclamato uno sciopero di 48 ore. Si tratta, ha spiegato la Confederazione sindacale dei lavoratori pubblici (Kesk, 200.000 iscritti), di uno «sciopero di avvertimento» al governo contro «lo stato di terrore applicato contro i numerosi manifestanti. È da sette giorni che la gente è nelle strade e i sindacati sono chiamati a dire la propria» ha detto il segretario generale del Kesk, Ismail Tombul. La scintilla che ha fatto esplodere il malcontento è la devastazione di Gezi Park per far posto a una moschea e a un centro commerciale. Intanto gli scontri hanno provocato le prime vittime. Si tratta di un giovane di Ankara, raggiunto da un colpo d'arma da fuoco alla testa, di cui è stata dichiarata la morte cerebrale, e di un ventenne attivista di sinistra che a Istanbul è stato investito da un taxi lanciato sulla folla durante l'occupazione di una super strada. Inoltre, secondo la Fondazione per i diritti umani della Turchia (Tihv), oltre mille manifestanti avrebbero subìto da parte della polizia «maltrattamenti e torture». Il segretario di Stato americano Kerry, si è detto «molto preoccupato» dall'uso eccessivo della forza da parte della polizia in Turchia e dal numero dei feriti.

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