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Banche sempre più ricche. Nonostante inflazione e crisi la raccolta dai risparmiatori non si arresta

Andrea Giacobino
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Le tre grandi banche e reti quotate italiane di consulenza finanziaria, Azimut, Fineco e Mediolanum hanno continuato anche nello scorso giugno, mese molto difficile per i mercati, a raccogliere fiducia e denaro fra i risparmiatori per oltre 2,2 miliardi di euro secondo i dati comunicati ieri. Ma intanto sempre ieri da Francoforte sull’intero sistema creditizio europeo è arrivata la doccia fredda di Andrea Enria, capo della vigilanza della Bce. Per lui, infatti, lo scenario economico europeo «è nettamente cambiato» dall’inizio dell’anno e le banche dovrebbero ora includere nei loro piani sul capitale «scenari sufficientemente conservativi» e scenari con ipotesi «di recessione» e tutto ciò dovrà influire anche nelle decisioni sui piani «di distribuzione di capitale dopo un dialogo con le autorità di vigilanza». Secondo Enria il settore bancario «ha acquistato slancio» con il venir meno dei venti contrari correlati al Covid, «ma gli sviluppi macroeconomici provenienti dall’invasione russa dell’Ucraina hanno creato nuove incertezze rischi». E ovviamente questo ha ricadute sulle prospettive di adeguatezza patrimoniale delle banche che quindi dovranno essere molto prudenti sui dividendi con cui remunerare i soci. Non a caso secondo i verbali dell’ultima riunione della Bce, diffusi ieri, «i rischi relativi alla pandemia sono diminuiti, ma la guerra continua a rappresentare un significativo rischio al ribasso per la crescita»” e «i prossimi trimestri potrebbero essere deboli e occorre tenere presente il rischio di una recessione tecnica», anche se la stagflazione è vista come un esito improbabile.

 

 

Nel frattempo, però, la consulenza finanziaria tricolore continua a raccogliere denaro. Nello specifico Azimut, gruppo quotato attivo nel risparmio gestito e guidato da Pietro Giuliani, ha registrato nello scorso giugno una raccolta netta positiva per 872 milioni, raggiungendo così 3,5 miliardi da inizio anno. Il totale delle masse comprensive del risparmio amministrato si attesta a fine giugno a 82,1 miliardi, di cui 52,1 miliardi fanno riferimento alle masse gestite. Di poco inferiore la raccolta fatta nello stesso mese dall’altra rete quotata Finecobank guidata da Alessandro Foti, pari a 851 milioni, che ha portato il saldo del primo semestre a oltre 5,6 miliardi, sostanzialmente in linea con il risultato record dello stesso periodo del 2021.

 

 

Infine Banca Mediolanum che a giugno ha avuto una raccolta netta totale di 539 milioni che porta quella da inizio anno a 4,34 miliardi. «È proprio nei momenti di maggiore incertezza che abbiamo sempre dimostrato di saper fare la differenza per i nostri clienti e questo primo semestre del 2022 ne è un’ulteriore conferma», ha detto Massimo Doris, ad di Banca Mediolanum.

 

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