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Verso un maxi sconto sul prezzo

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Oggi cda per l'aumento di capitale. Lunedì l'emissione di nuove azioni

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Oggiil consiglio d'amministrazione di Unicredit si riunisce per la stretta finale dell'aumento di capitale. Sul tavolo del cda di Piazza Cordusio c'è il prezzo delle nuove azioni che potrebbero essere emesse anche a partire da lunedì prossimo per l'aumento di capitale da 7,5 miliardi. Ma la riunione non potrà fare a meno di considerare i cambiamenti nell'assetto azionario. Incassato il via libera dei soci nell'assemblea dello scorso 15 dicembre, l'amministratore delegato, Federico Ghizzoni e il suo staff, non hanno nemmeno aspettato la fine delle festività e hanno accelerato i lavori con le banche che guideranno l'operazione (Bofa Merrill Lynch e Mediobanca) per arrivare rapidamente a definire tempi e modalità della maxi-ricapitalizzazione. Lo sconto sul terp (il prezzo teorico ex diritto) dovrebbe essere compreso in una forchetta tra il 30 e il 40%. Intanto tra gli azionisti sono cominciati i primi movimenti. Il fondo americano Blackrock ha tagliato dal 4% all'1,7% la propria partecipazione. L'operazione è avvenuta lo scorso 27 dicembre, contemporaneamente all'accorpamento delle azioni ordinarie e di risparmio, 1 ogni 10 (ieri il titolo ha chiuso in perdita del 2,47% a 6,33 euro). E anche tra le fondazioni le adesioni stanno arrivando ma diverse hanno scelto un'esposizione parziale. Nel dettaglio Cariverona che detiene il 4,2% di Piazza Cordusio, ha deliberato di sottoscrivere la quota del 3,51%: totalmente finanziata con mezzi propri, senza vendita di diritti e senza ricorso all'indebitamento. Un impegno stimabile, dunque, in circa 260 milioni di euro. Stesso discorso per la reggiana Manodori che è attualmente azionista dello 0,79% e il cui consiglio generale ha deciso, a larga maggioranza, per una partecipazione parziale. L'Ente aderirà finanziando l'operazione con la vendita di parte dei diritti di opzione di propria pertinenza, senza alcun esborso aggiuntivo per l'ente. Un'operazione a costo zero, che porterà a una riduzione della quota della Fondazione intorno allo 0,5% circa. Anche Carimonte limerà al 3% dal 3,4% che possiede. Non dovrebbe essere, invece, della partita Cassamarca (socio con lo 0,7%). A novembre peraltro l'ente guidato da Dino De Poli ha deciso per un taglio del 20% del gettone di presenza del presidente e dei consiglieri, lo stop alle erogazioni e la possibilità di fare cassa conferendo gli immobili ad un fondo immobiliare. Tra le altre Cassa di Risparmio Trieste (azionista con lo 0,4%) ancora non si è espressa mentre sottoscriveranno la propria quota per intero sia Crt sia Bds (0,6%). Quest'ultima, attraverso il suo presidente, Giovanni Puglisi non ha mancato di sollevare più di una perplessità. A seconda dello sconto sul prezzo il fronte delle Fondazioni potrebbe ridurre la sua presenza nell'azionariato dell'istituto di oltre l'1,5% rispetto al 13% attuale. Una quota,che insieme al 2,3% appena venduto da Blackrock, potrebbe far gola a eventuali nuovi soci.

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