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Asse Berlino-Parigi, nuovo patto anticrisi

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Avolerlo sono state Berlino e Parigi, e a presentarlo, oggi al tavolo dei leader dell'Eurozona, saranno il presidente della Ue, Herman van Rompuy, e quello della Commissione Ue, Josè Manuel Barroso. Il nuovo testo, nonostante sia stato ammorbidito rispetto alle richieste iniziali della Germania, raccoglierebbe oramai un consenso generale, compreso quello tedesco. Sul tavolo anche l'intero pacchetto per rispondere alla crisi del debiti sovrani: dalla stretta sui debiti pubblici, al rafforzamento del Fondo salva-Stati, alla messa a punto del futuro Fondo di salvataggio permanente dalla metà del 2013. Dal vertice non si attende ancora un'intesa definitiva, ma una direzione di marcia che permetta di varare il piano nel Consiglio europeo di fine marzo (24 e 25). Passando per le riunioni di Eurogruppo ed Ecofin del 14 e 15 marzo e per una molto probabile nuova riunione strordinaria dell'Eurogruppo il 21 marzo. Sul vertice pesa la situazione dei Paesi iberici. Per il Portogallo si fanno sempre più insistenti le voci della richiesta di un piano di aiuti. E la scure di Moody's, calata negli ultimi giorni su Lisbona ed Atene, si è abbattuta ieri anche sul debito della Spagna, con un taglio del rating motivato dallo «scetticismo» sulla capacità di Madrid di migliorare le proprie finanze pubbliche. I leader dell'Eurozona oggi si appresterebbero a chiedere ai due Paesi ulteriori «aggiustamenti» per rafforzare i piani di risanamento. Tutt'altro che tramontati, poi, sono i timori per Grecia e Irlanda, col rischio insolvenza sempre dietro l'angolo. Si discute in particolare la possibilità di allungare i tempi per la restituzione dei prestiti concessi da Ue ed Fmi e quella di rivederne i tassi di interesse. Intanto la Bce mette in guardia sui rischi di nuove possibili gravi tensioni sui mercati dei titoli e del caro-petrolio (col prezzo al barile previsto sopra i 100 dollari) che potrebbe determinare nuove impennate dell'inflazione. Quanto al ritocco dei tassi Trichet sottolinea che «saranno accomodanti». Per quel che riguarda la stretta sui debiti pubblici, infine, un'intesa dovrebbe oramai essere raggiunta. I Paesi oltre il 60% dovranno tagliare il debito in eccesso almeno di un ventesimo l'anno.

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