Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

La crisi ha colpito duro il trasporto aereo: in picchiata di oltre il 10% il traffico in tutti gli aeroporti in Europa nel primo semestre 2009, eppure non tutti piangono.

default_image

  • a
  • a
  • a

Comei vettori low cost, i soli a non soffrire il calo dei passeggeri. Mentre l'emorragia di clienti business è inarrestabile per i vettori tradizionali, Ryanair e EasyJet, le prime due compagnie a basso costo europee, continuano a incrementare il numero dei passeggeri. «Sono vettori in grado di comprimere i costi e diventare sempre più competitivi, mentre i vettori tradizionali reagiscono alla crisi con una diminuzione dell'offerta», analizza un Focus dell'Istituto Bruno Leoni. Di fatto, escono dalla scena le compagnie nazionali mentre si rafforzano le politiche di concentrazione dei grandi gruppi: Alitalia, secondo lo studio, «potrebbe passare nel giro di qualche mese sotto il controllo di Air France-Klm». A 12 anni dall'apertura del mercato europeo, quindi, la tendenza è quella «di una presa di mercato sempre maggiore da parte dei vettori low cost e una contemporanea riduzione dell'offerta da parte delle compagnie tradizionali, che stanno reagendo anche con una politica di concentrazione». In sostanza, «i vettori nazionali stanno scomparendo - prevede Andrea Giuricin, autore del Focus Ibl - incapaci di reagire all'entrata nel corto-medio raggio delle compagnie low costi». Nel caso di Alitalia, secondo molti analisti, «tra qualche mese potrebbe passare sotto il controllo di Air France». Anche in tempi di crisi, le low cost continuano a macinare biglietti, comprimendo costi, tagliando tariffe e consolidando la propria quota di mercato. Ryanair negli ultimi 12 mesi ha trasportato 60,2 milioni di passeggeri, +13% rispetto al 2008, e a giugno il suo load factor è passato da 84% a 85% per cento. EasyJet ha aumentato il numero di passeggeri di circa l'8% nell'ultimo anno, arrivando a quota 45 milioni di passeggeri, con un load factor annuale dell'85,2%.

Dai blog