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Alitalia, sindacati in trincea per i contratti

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Partono le mobilitazioni dei lavoratori di terra. A rischio la tregua concordata con il Governo

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Uno scontro che rischia di mettere definitivamente in ginocchio la compagnia guidata dall'amministratore delegato e presidente, Giancarlo Cimoli. La traballante tregua degli scioperi, che dovrebbe durare fino a gennaio, rischia di rompersi invece entro fine mese. Per i sindacati il livello di tensione è ormai insostenibile e da oggi i lavoratori, a cominciare da quelli di terra, torneranno a riunirsi in assemblea per il rinnovo del contratto. «Il presidente del consiglio Romano Prodi, che ha avocato a se la questione Alitalia, ha chiesto tempo fino a fine gennaio per poter predisporre il piano aziendale - ha sottolineato il segretario nazionale del trasporto aereo di Fit-Cisl, Claudio Genovesi - ma se la situazione degenera non si può aspettare inermi. Non si può dire che la tregua sia rotta ma certamente non staremo a guardare fino alla fine di gennaio». La moratoria sui contratti di lavoro è scaduta il 31 dicembre del 2005 «e pertanto noi ribadiamo la ferma determinazione a esigere il diritto al contratto. E le assemblee che saranno indette riguarderanno tutti i settori aziendali - ha evidenziato Mauro Rossi della Filt Cgil - con l'obiettivo di far valere il diritto fondamentale di ogni lavoratore al contratto e per rivendicare una prospettiva di rilancio per il gruppo Alitalia». In una nota unitaria Filt Cgil, Fit Cisl, Uil trasporti e Ugl, lanciano poi un avvertimento al governo. «Le organizzazioni sindacali - dicono - non hanno inteso rinunciare all'utilizzo del conflitto». Alitalia «perde tre milioni di euro al giorno - ha rincarato Genovesi - «e non si può aspettare oltre, altrimenti rischiamo di rimanere senza ossigeno». Per oggi i sindacati hanno in calendario un primo incontro sugli assistenti di volo mentre la convocazione del ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi è stata fissata per mercoledì. Riprende, quindi, anche il confronto tra Governo, sindacati e operatori del trasporto aereo sul riassetto dell'intero comparto, non solo sul «dossier» Alitalia. A seguito dell'incontro del 10 ottobre scorso a Palazzo Chigi, con il premier Romano Prodi, il nuovo appuntamento, si sottolinea nel testo della convocazione pervenuta ai sindacati, rappresenta una tappa delle consultazioni che il ministro Bianchi effettuerà con i soggetti che a vario titolo operano nel settore. Ma, come ha preannunciato lo stesso Bianchi, oltre a presentare i primi risultati dell'istruttoria condotta dalla task force ministeriale sulla riforma del trasporto aereo, l'incontro potrebbe rappresentare l'occasione per fare il punto sullo stato della tregua sindacale accordata dai sindacati, nell'incontro a Palazzo Chigi, ma ora seriamente a rischio. «In quella occasione vedremo di fare qualche ragionamento sulla tregua», ha sottolineato Bianchi ammettendo che sul caso Alitalia c'è troppa tensione. Una tensione alimentata anche dal doppio schiaffo arrivato nei giorni scorsi dal Tar che ha accolto il ricorso di Air One contro la vendita di Volare alla compagnia di bandiera e respinto invece il ricorso di Alitalia per l'esclusione dai voli con la Sardegna. «Purtroppo si apre uno scenario che peggiora ulteriormente la situazione di Alitalia» ha commentato Bianchi. A questo punto si attendono notizie sul piano di rilancio e un'accelerazione sul fronte delle alleanze. Un partner forte appare oggi l'unica soluzione capace di dare speranze concrete di salvataggio.

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