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In Borsa Italia si parla tedesco

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Siglata una lettera di intenti non vincolante con Deutsche Boerse

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Il progetto di fusione che coinvolgerebbe il listino milanese, la parigina Euronext e la tedesca Deutsche Boerse prende quindi una nuova piega. Obiettivo: togliere il network federale che collega le piazze di Parigi, Amsterdam, Bruxelles e Lisbona dalle grinfie degli americani del Nyse. Il consiglio di amministrazione della società guidata da Massimo Capuano ieri ha infatti deliberato a maggioranza «la firma di una lettera di intenti non vincolante con Deutsche Boerse finalizzata ad avanzare una proposta alternativa e migliorativa su Euronext rispetto a quella del New York Stock Exchange». Insomma, il risiko dei listini si infiamma. Con Euronext pronta ad unirsi al New York Stock Exchange e le altre piazze finanziarie del Vecchio Continente (interessate appunto alla creazione di una Borsa federale in cui inserire il listino parigino) che cercano alternative. La notizia è arrivata direttamente dal consigliere di amministrazione Massimo Segre, che al termine del consiglio a Palazzo Mezzanotte ha precisato come all'interno del Cda vi sia stato un astenuto e un voto contrario, il suo. Secondo il consigliere, infatti, «le case - ha osservato riferendosi alla creazione di un listino federale che veda coinvolte Borsa Italiana, Deutsche Boerse ed Euronext - si fanno dalle fondamenta. Se nasce una borsa europea, deve nascere anche una Consob europea. È sbagliato farla adesso - ha aggiunto sempre riferendosi ad una possibile borsa federale europea - stiamo svendendo la Borsa Italiana per un piatto di lenticchie. Ha enormi potenzialità. Euronext insieme a Nyse saranno bloccati per almeno un paio di anni, mentre questa - ha proseguito riferendosi a Borsa Italiana - è una azienda che può diventare prima in Europa ma abbiamo paura a fare un passo in avanti e quindi svendiamo una cosa bella». E anche ieri, Francia e Germania (per bocca dei rispettivi rappresentanti Jacques Chirac e Angela Merkel) si sono detti favorevoli a una «soluzione europea». Il momento della verità per un listino federale sull'asse Milano-Parigi-Francoforte è comunque fissato per dicembre. Quando l'assemblea di Euronext dovrà davvero decidere tra la creazione di un colosso borsistico europeo o il matrimonio transoceanico con il New York Stock Exchange.

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