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Pronta l'integrazione con Toro

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Generali, i profitti volano a 1,4 miliardi

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Nei prossimi mesi il gruppo presieduto da Antoine Bernheim, che si è già messo al lavoro per integrare la compagnia rilevata da De Agostini, conta di chiudere l'operazione col lancio dell'opa obbligatoria sulle azioni flottanti in Borsa, e di sbarcare inoltre a Piazza Affari con Banca Generali. Tutto questo in attesa che si definiscano i contorni del polo Intesa-Sanpaolo Imi, del quale il Leone si candida ad essere partner assicurativo di riferimento. Il cda, riunito in ieri mattina a Venezia, ha approvato la semestrale che segna un utile netto consolidato di 1.403 milioni (+23,2%), molto al di sopra delle stime degli analisti. Gli altri risultati, sia a livello industriale che finanziario, si sono invece allineati di più alla previsioni e i target per l'intero 2006 sono stati confermati. Così il titolo (-0,94% a 28,60) in Borsa ha chiuso con perdite meno gravi di quelle registrate dal settore, senza tuttavia riuscire a evitare il segno meno. I premi complessivi del gruppo si sono attestati a 32,3 miliardi (+2,7%) con una crescita nel vita del 3,1% e nel danni dell' 1,8%. Il valore complessivo della nuova produzione ha raggiunto i 438 milioni (+11%). La conference call nel pomeriggio di ieri per illustrare i dati agli analisti è servita per fare il punto sui dossier aperti e in particolare su Toro. Per fine settembre è atteso il via libera dell'Isvap all'acquisto del 55,5% del capitale da De Agostini e al più tardi all'inizio di ottobre verrà chiuso l'accordo col gruppo novarese e depositato in Consob il documento per l'offerta pubblica d'acquisto. «La Consob ha 15 giorni per esaminarlo. L'opa durerà 30 giorni. Se i tempi saranno rispettati contiamo di terminarla all'inizio di dicembre», ha affermato l'amministratore delegato del Leone, Giovanni Perissinotto, secondo il quale il via libera dell'Antitrust dovrebbe arrivare intanto entro fine ottobre.

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