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I lavori ripartono dopo che il Tar ha sospeso l'efficacia dell'ordinanza regionale

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La costruzione bloccata in un primo momento dalla giunta della regione Lazio è ripartita grazie alla sospensiva concessa dal Tar del Lazio al gruppo guidato da Fulvio Conti. Ma se sul fronte interno per ora i fatti danno ragione alla società elettrica, resta ancora in sospeso la battaglia estera per la conquista della francese Suez. Che oggi nel corso dell'assemblea potrebbe chiedere ai soci l'approvazione di un dispositivo per scoraggiare l'Opa Enel. Una partita tutta aperta, dunque, quella che Conti gioca in terra di Francia. Un paese che non gli riserva, però, solo cattive accoglienze. Giusto ieri la Edf, il monopolista elettrico transalpino, ha dato il via libera alla costruzione del reattore nucleare di nuova generazione Epr, a cui parteciperà Enel con una quota del 12,5%. Si aggiunge così un altro tassello al ritorno della società italiana nella produzione di energia con l'atomo, dopo l'acquisizione degli impianti in Slovacchia definita la scorsa settimana. Civitavecchia. Cantieri di nuovo aperti nella centrale di Torrevaldaliga Nord. «Entreranno a pieno regime a partire dal lunedì prossimo i lavori per la realizzazione delle opere a mare relative alla centrale a carbone» ha spiegato in una nota l'Enel. Il cantiere, dopo l'ordinanza del Tar che nei giorni scorsi aveva accolto il ricorso dell'azienda contro la sospensione dei lavori imposta dalla Regione Lazio, ha riaperto i battenti già da qualche giorno impiegando circa la metà dei 150 lavoratori che vi prestano servizio. I lavori a mare, che riguardano principalmente il dragaggio del fondale per il molo delle navi carboniere, saranno eseguiti, rende noto Enel, nei limiti delle cubature indicate dal tribunale amministrativo. L'opa sulla francese Suez. Non si fermano le manovre dei francesi per impedire l'offerta pubblica di acquisto da parte di Enel sulla società Suez. Questa e Gaz de France hanno confermato ieri il loro obiettivo di avviare la loro fusione a dicembre. I due gruppi hanno ribadito la loro determinazione a rispettare la tabella di marcia annunciata a fine febbraio dopo che si erano moltiplicate voci di un possibile ritardo o addirittura di un rinvio dell'operazione a causa del clima politico e sociale del paese dopo la crisi provocata dal contratto primo impiego. Niente da fare. L'operazione prosegue e anche bene secondo il comunicato delle due aziende. Secondo il calendario previsto al momento dell'annuncio delle loro nozze, il parlamento dovrebbe approvare entro luglio la legge che consente la privatizzazione di GdF e il progetto dovrebbe essere sottoposto al voto delle assemblee generali dei due gruppi a dicembre. Ma i riflettori sono puntati sull'assemblea generale di Suez che si tiene oggi e in cui il management potrebbe chiedere agli azionisti di approvare dispositivi anti-opa per scoraggiare l'offensiva di Enel. In particolare agli azionisti potrebbe essere chiesto di approvare l'emissione di buoni di sottoscrizione per aumentare il capitale del gruppo e rendere così più costose eventuali offensive. Un meccanismo che appare velleitario. Secono fonti finanziarie consultate da Il Tempo l'aumento del capitale in realtà si tradurrebbe in un aumento della liquidità della Suez, il prezzo pagato in più da Enel dunque sarebbe equivalente a quanto, in caso di vittoria, Enel ritroverebbe nelle casse dei francesi. Il nucleare francese. La Francia non è solo ostile a Conti. Ieri il Cda di Edf ha dato il via libera alla costruzione del reattore nucleare di nuova generazione Epr, a cui parteciperà Enel. L'amministratore delegato di Edf, Pierre Gadonneix, ha detto che Enel finanzierà il 12,5% progetto, il cui costo è valutato in 3,3 miliardi di euro, ricevendo in cambio il 12,5% della produzione. Alla firma ufficiale dell'accordo Edf-Enel, a questo punto, manca soltanto il via libera dell'Antitrust europeo che - si apprende - è atteso a breve. Il completamento del reattore - ha detto Gadonneix - è previsto per il 2012, e a breve inizieranno i lavori

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