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Il fabbisogno dello Stato sale alle stelle

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A maggio il disavanzo è arrivato a 14,8 miliardi. Nello stesso mese del 2004 era di 9,8 miliardi

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Nel solo mese di maggio invece si è registrato un disavanzo del settore statale di circa 14.800 milioni di euro che si confronta a un disavanzo di 9.814 milioni del maggio dello scorso anno. Da via XX Settembre spiegano che le cause sono da rintracciare innanzitutto dal mancato incasso di una rata del condono fiscale che invece aveva aiutato lo scorso anno. Inoltre ci sono da calcolare gli sgravi fiscali che pesano sul mese e una vera e propria inversione di tendenza per il gettito Iva: «a fronte di una tenuta delle imposte dirette e dei contributi sociali - spiegano dal Tesoro - l'Iva ha registrato per la prima volta nell'anno un flessione, pari al 6% circa. Ma il ministero ha spiegato successivamente che questo dipende dal diverso sistema di pagamenti: «il gettito di maggio dell'Iva non è confrontabile con quello del mese dell'anno precedente, perchè la Legge finanziaria, con il comma 471, ha modificato il sistema di pagamento dell'Iva per alcuni importanti soggetti, come le imprese erogatrici di pubblici servizi, passati da un versamento trimestrale a quello mensile. Ne consegue che il dato mensile del gettito Iva non è confrontabile, mentre lo è maggiormente il dato cumulato dei primi cinque mesi che segnala un incremento dell'Imposta sul valore aggiunto». Sta di fatto che l'ultimo dato comunicato dal Tesoro che, con l'occasione ha rivisto tutti i dati precedenti secondo le riclassificazioni Istat, è più alto dell'intero fabbisogno registrato nel corso del 2004 (47,3 miliardi). Occorrerà inoltre vedere come andranno gli incassi dell'autotassazione ma anche che effetto avrà sul gettito futuro l'intervento dell'Unione europea sull'Irap. Proprio per l'Irap infatti c'è il rischio, confermato ieri anche dall'ordine dei dottori commercialisti, che i contribuenti non paghino in attesa della pronuncia definitiva della Corte Ue. E infatti il 18% dei dottori commercialisti non intende pagare l'acconto Irap in scadenza il prossimo 20 giugno mentre tra i clienti un 8,4% è intenzionato a non pagare l'acconto, seguito da un 21,3% di contribuenti ancora incerti. E segnali preoccupanti su questo fronte arrivano anche dalla commissione regionale tributaria di Torino che ha accolto una richiesta di rimborso presentata da un geometra.

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