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ENTRO l'anno l'Anas sarà fuori dalla pubblica amministrazione.

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Secondo il presidente dell'Anas «non si tratta di cambiare l'Anas, ma di renderla più efficiente». «È questo - ha aggiunto - il percorso verso cui stiamo già andando da due anni a questa parte. Lo dimostrano i numeri. Lo stesso traguardo lo vogliamo raggiungere - ha specificato - per quanto riguarda il nostro bilancio, il che significa riuscire a realizzare i parametri indicati da Eurostat per essere posti fuori dalla pubblica amministrazione». Il presidente dell'Anas ha quindi precisato che un altro obiettivo dell'azienda è quello di «replicare i risultati dell'anno scorso in materia di appalti, aggiudicazioni e spesa». Una partnership tra mondo dell''industria e mondo della cultura, che guarda alla collettività, ed esalta la strada, luogo e simbolo di sviluppo, ma anche di cultura e civiltà: è questo il senso di una campagna di comunicazione, dal titolo: «Anas, da 75 anni l'Italia si fa strada», che, al di fuori dei consueti canoni di promozione, la società ha realizzato, in occasione delle celebrazioni dei suoi 75 anni, in collaborazione con La Biennale di Venezia e l'Istituto luce. Si tratta di una serie di manifestazioni culturali, spesso inedite, che vanno dalla musica all'architettura, oltre a due spot pubblicitari della durata di 45 secondi, il cui messaggio riassume efficacemente gli intenti dell'Anas: «Ogni persona ha la sua storia, ogni storia ha le sue strade. Da 75 anni siamo le strade delle vostre storie». «In questi anni - ha detto il presidente della società, Vincenzo Pozzi, in una conferenza stampa - l'Anas ha accompagnato da protagonista, la storia e l'evoluzione del Paese, dimostrando di essere una grande azienda, capace di realizzare nel biennio 2002-2003, quindici miliardi di investimenti tra bandi pubblicati e gare aggiudicate e che ha il compito non solo di realizzare infrastrutture, ma avverte ancora di più oggi, la responsabilità di dover fare i conti anche con i valori, le aspettative e la storia della collettività».

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