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L'Enel macina utili e soddisfa gli azionisti Scaroni ammette di «non poter escludere un nuovo black out», anche se pensa «sia servito da lezione»

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Tesoro in prima linea. Il gruppo guidato da Paolo Scaroni (nella foto) chiude infatti i conti 2003 con un utile netto a 2,509 miliardi di euro in crescita del 23,3% sull'anno precedente e propone una cedola 2003 invariata a 0,36 euro ad azione, promettendo non solo un risultato «non inferiore» l'anno prossimo ma anche un extra dividendo, da distribuire entro la fine di quest'anno grazie alle plusvalenze legate alla quotazione di Terna, la società a cui fa capo la proprietà della rete che debutterà sul mercato a giugno con una quota intorno al 50%. Con il paletto, però, di un tetto massimo del 5% del capitale per i nuovi azionisti. E annuncia per l'anno prossimo anche la quotazione di Wind, la società di tlc, che ha «già raggiunto l'indipendenza finanziaria» e che dal 2005 dovrebbe registrare il suo primo utile, divenendo «appetibile» per il mercato. La Borsa comunque - ha detto lo stesso Scaroni - resta per Wind, che ha chiuso il 2003 con un mol in progresso del 64,5%, la strada preferenziale ma non l'unica: la decisione definitiva su come uscire dalle tlc - attività non più core - sarà presa dunque al momento giusto. Tornando alla politica dei dividendi, Scaroni annuncia per quest'anno una cedola ordinaria che a giugno darà a ogni azionista 0,36 euro ad azione: 180 euro cioè, al lordo delle tasse, per gli ex bot-people che detengono un pacchetto minimo (500 azioni) e oltre 1,3 miliardi all'azionista Tesoro, in virtù della sua quota intorno al 61%, dopo la cessione nell'autunno 2003 della seconda tranche (6,6%): circa il 51% detenuto direttamente nel capitale della spa (pari, complessivamente, a 6,063 miliardi di titoli) e poco più del 10% indirettamente attraverso Cassa spa cui è stato trasferito recentemente. Ma a fine 2004 gli azionisti Enel incasseranno anche una cedola extra che, secondo le prime stime di mercato, potrebbe aggirarsi su almeno altri 20 centesimi di euro ad azione. Per il dividendo «ulteriore» 2004 l'Enel mette infatti in preventivo gli 1,2 miliardi incassati dall'abbattimento del capitale di Terna (sceso a 440 milioni) ed il guadagno - è stato spiegato nel corso della presentazione del bilancio 2003 alla comunità finanziaria - derivante dalla differenza tra il valore di libro (oggi a 1,7 miliardi) e quello della quotazione. Dall'Enel, intanto, arriva anche un nuovo segnale di allerta sul fronte blackout: mentre l'ad dice di «non poter escludere un nuovo episodio» anche se confida che quello del 28 settembre scorso sia «servito da lezione», il gruppo mette nero su bianco, nelle slides consegnate agli analisti, le dimensioni del problema.

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