Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

di LUIGI FRASCA NON SOLO in Italia ma in tutta Europa agosto si è rivelato come il mese ...

default_image

  • a
  • a
  • a

Nella penisola è stato immatricolato il 10,5% di automobili in meno rispetto ad agosto 2002, mentre a luglio si era registrato un progresso del 7,9%. A farne le spese è il gruppo Fiat, che ha recuperato quote sul mercato interno, ma ha perso altro terreno nell'Unione europea, dove le vendite sono calate del 15,8% rispetto ad agosto 2002, attestandosi a quota 50.952 unità. Nel mese di luglio, invece, la flessione era stata del 3,7% con 101.181 veicoli immatricolati. La quota di mercato del Lingotto nell'Unione è scesa così al 6,5%, contro il 7,3% registrato ad agosto 2002 ed il 7,8% di luglio. A giugno, invece, il gruppo torinese era al 6,7%. Ma il calo delle immatricolazioni delle Fiat ad agosto «era previsto» secondo il presidente della Fiat Umberto Agnelli, perchè l'azienda è in «fase di sostituzione della gamma di prodotto». Quindi non avrà incidenza sui conti dell'azienda. «Il punto importante per la Fiat - ha proseguito Agnelli - sarà vedere come esce alla fine di quest'anno, quando arriveranno i nuovi prodotti, quindi durante il terzo e quarto trimestre». E non ci sarebbe da preoccuparsi più di tanto neppure secondo il Centro Studi Promotor: «appare perfettamente coerente con la situazione economica del continente - affermano gli esperti - che è in forte rallentamento, con qualche paese (ad esempio l'Italia) che è già tecnicamente entrato in recessione». In particolare, sostiene il CSP, «il mercato automobilistico europeo risente del calo della fiducia dei consumatori nel continente legato alle incerte prospettive dell'economia e al fatto che, anche se i parametri di Maastricht sono stati superati da paesi importanti, la politica economica delle singole nazioni è fortemente penalizzata dai vincoli imposti per la nascita dell'euro, vincoli che ostacolano l'adozione di politiche di rilancio di cui avrebbe fortemente bisogno l'economia europea e naturalmente anche il mercato automobilistico». Intanto si è appreso che Deutsche Bank e Pictet & Cie Banquiers hanno portato il 29 agosto le rispettive partecipazioni in Fiat sotto la soglia del 2%. Deutsche Bank e Pictet & Cie Banquiers, si legge nelle comunicazioni Consob, possedevano rispettivamente il 2,439% e il 2,288% del Lingotto dall'8 maggio e dal 21 agosto 2002.

Dai blog