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L'Antitrust interviene sull'accordo di code-sharing tra le due compagnie «No» a nove tratte Alitalia-Volare Il problema è la concorrenza. Bonomi: «Sentenza da impugnare»

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Lo ha deciso l'Antitrust, al termine di un procedimento nei confronti delle due società aperto già nell'ottobre 2002 per verificare se l'accordo integrasse una violazione delle regole di concorrenza. Il code sharing è un accordo commerciale con cui due compagnie possono scambiarsi i codici e agire l'una sulle liste dell'altra, vendendo spazio sugli aeromobili del partner senza una rigida ripartizione del numero dei posti offerti. L'accordo - operativo dal 1 luglio 2002 - sarà vietato su nove tratte nazionali delle 14 complessive domestiche e le otto europee previste dall'intesa. Le tratte in contrasto con le norme sulla concorrenza sono Fiumicino-Catania, Fiumicino-Palermo, Fiumicino-Venezia, Fiumicino-Bari, Linate-Napoli, Malpensa-Napoli, Linate-Catania, Linate-Bari e Linate-Palermo. Secondo l'Antitrust il problema non si pone per le tratte internazionali, dove il confronto competitivo «avviene tra numerosi e qualificati operatori e le condizioni di accesso ai mercati non presentano rilevanti barriere all'ingresso». Ma per quanto riguarda le rotte nazionali «l'accordo di code sharing si inquadra in un contesto caratterizzato da un grado di concorrenza assai limitato e da significative barriere all'ingresso». Le 14 rotte interessate dall'accordo tra Alitalia e Volare - sottolinea l'Autorità - rappresentano circa il 28% del totale nazionale sia in termini di posti offerti che di passeggeri trasportati. L'accordo, secondo l'Antitrust, ha determinato effetti restrittivi nelle rotte dell'aeroporto di Linate anche in considerazione della situazione di congestionamento degli slot che caratterizza questo aeroporto consentendo ad Alitalia e Volare di disporre di un numero di slot doppio rispetto a quello detenuto dall'insieme dei concorrenti e pari a circa tre volte quello di ciascun operatore. In generale l'accordo avrebbe determinato una restrizione alla concorrenza su tutti i collegamenti nazionali interessati. È stata invece accolta la richiesta di deroga per cinque rotte (Catania-Venezia, Palermo-Venezia, Linate-Brindisi, Malpensa-Brindisi e Napoli-Palermo) «in ragione del miglioramento delle condizioni dell'offerta e del trasferimento dei benefici ai consumatori». Nessuna deroga sarà possibile per le altre rotte, poichè non sussistono le condizioni per una autorizzazione in deroga, «atteso che non appaiono dimostrati il miglioramento delle condizioni di offerta né il trasferimento dei benefici ai consumatori». «Non conosco le motivazioni sul pronunciamento dell'Antitrust - afferma il presidente di Alitalia Giuseppe Bonomi - ma eventualmente è una sentenza da impugnare. Il nostro accordo di code-sharing con Volare Group non è nulla che possa andare ad alterare pesantemente il mercato». Bonomi, parlando con i giornalisti, ha ribadito la propria stima personale nei confronti di Tesauro, ma ha sottolineato che non può evitare di «notare un atteggiamento quanto meno diverso tra le osservazioni del commissario europeo De Palacio che ipotizza uno scenario futuro in cui ci saranno in Europa tre o quattro compagnie e invece una presa di posizione diversa sul mercato domestico».

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